martedì 8 dicembre 2009

Le radici degli argumenti degli antivaccinisti

Nella "Wochenschrift fuer die gesammte Heilkunde" dell'anno 1834 a pagina 786 c'è un articolo che commenta gli argomenti che un medico, contrario alla vaccinazione contro il vaiolo, aveva pubblicato in un libro. L'articolo è scritto in un tedesco antico, quindi non di facile lettura ma a parte questo è molto attuale perché gli argomenti sono rimasti gli stessi, come il vizio di citare la letteratura in modo molto selettivo, di raccontare mezze verità e di arrivare a conclusioni sbagliate basate su dati strappati dal loro contesto.





Il publisher della "Wochenschrift fuer die gesammte Heilkunde" è il Dr. J. L. Casper. Era cavaliere dell'ordine dell'acquila rossa 4. grado (un'onorificienza del Regno di Prussia), aveva un'alto incarico nella salute pubblica di allora, era professore all'Università Friedrich Wilhelm ed esercitava come medico a Berlino. Fu lui l'autore dell'articolo che prende in esame gli argomenti che il dott. Carl Schreiber propagò con il libro "Motivi contro la vaccinazioni di massa contro il vaiolo, per genitori, medici e governi" seconda edizione (la prima è del 1824).  vedi screenshot #2




screenshot #2


Il Dr. Casper è d'accordo che un'opinione non è automaticamente giusta solo perché è molto diffusa e che non c'è nessun motivo per negare ad un'esperto in materia il diritto di criticarla. E' anche giusto esporre esperienze che contraddicono quell'opinione ed ascoltare le esperienze portate a favore della stessa. Fin qui, spiega Casper, non ci sarebbe niente da opporre a questo libro.


Se però si considerano i milioni di fatti che provano che la vaccinazione contro il vaiolo sia stata una scoperta di  grande beneficio per l'umanità, il libro "Motivi contro la vaccinazione di massa ..." comincia ad assumere un'aspetto diverso. Casper si permette addirittura di usare la parola "herostratisch" (che significa "commettere reato con lo scopo di diventare famosi"). A maggior ragione, continua il Dr. Casper, se si tratta di affermazioni così facilmente da smentire come quelli riportati dal Dr. Schreiber nel proprio libro.


Dopo questa breve introduzione il Dr. Casper comincia con la revisione vera e propria del libro. Da ora in poi scrivo in prima persona, come nell'articolo originale, per non appesantire la lettura con "il Dr. Casper afferma,...", "...prosegue il Dr. Casper", etc. Non è una traduzione letterale anche perché il testo è scritto in un tedesco antico, difficile da tradurre:


"Dopo alcune considerazioni molto superficiali sulla mortalità del vaiolo, riferendosi quasi esclusivamente ai dati di un'epidemia non molto devastante di Manchester, mentre avrebbe potuto trovare altri dati molto più estesi e rappresentativi sulla mortalità del vaiolo, l'autore comincia ad elencare i vari "motivi" (n.d.r. Le virgolette si trovano anche nel testo originale), che in sostanza sono quattro, contro l'utilità della vaccinazione:


1) "Ognuno ha, secondo il Diritto Naturale, il diritto all'integrità fisica, a meno che questo diritto non danneggia il diritto all'integrità fisica di altre persone.Questo Diritto Naturale basta già da solo a condannare la vaccinazione."

A parte il fatto che questa affermazione potrebbe valere solo nel caso in cui la vaccinazione fosse imposta dal Governo, ma non - come è il caso della Prussia - quando il vaccino è basato sul buon senso della popolazione, è lampante che l'autore inganna i suoi lettori proclamando il Diritto Naturale. Non è evidente che una persona suscettibile al vaiolo - e lo sono tutte le persone non vaccinate - è un focolaio d'infezione, una miccia ambulante, che può infiammarsi  e trasmettere la malattia agli altri, ledendo così il loro diritto all'integrità fisica?


2) "Non tutti sono a rischio di ammalarsi di vaiolo. Perché allora vaccinare tutti?"



Nelle grandi epidemie solo un settimo-ottavo della popolazione è rimasto indenne dal vaiolo ma anche una persona che presenta un quadro clinico molto blando, ad esempio con 20 papule, è in grado di infettare una città intera. Se l'autore ci fa conoscere i criteri per riconoscere in anticipo chi fra i suscettibili fa parte di quelli che non si ammaleranno, saremmo ben felici di escluderli dalla vaccinazione. Finchè l'autore non ci spiega quali sono questi criteri, anche il secondo punto non può essere ritenuto valido.


3) "Il vaccino non protegge dal vaiolo"


Questo è il motivo più importante e diffuso degli oppositori. Anche se sono d'accordo con l'autore che la variola minor* e il vaiolo siano la stessa malattia, questo non è un motivo valido per essere contro la vaccinazione.

(n.d.r. *La variola minor (mortalità 1%) era una forma meno pericolosa del vaiolo. Per esempio se un vaccinato contraeva il vaiolo, aveva di solito una forma molto meno pericolosa, della variola major (mortalità 50%).)


E' completamente sbagliato l'assunto che l'autore usa per dimostrare la sua tesi, prendendo una coorte di malati di variola minor e confrontare poi il numero di quelli che erano stati vaccinati in precedenza con quelli dei non vaccinati. (Secondo Gregory, nella casa del vaiolo di Londra su 1177 malati di variola minor la quota di vaccinati era 153). Per avere un dato corretto, bisognerebbe prendere in esame la popolazione dei vaccinati e vedere quanti di loro si sono ammalati. Non ci sono questi dati ma chiunque ha esperienza può confermare che solo una minoranza dei vaccinati si ammala di variola minor. Chi parteciperebbe ad una lotteria in cui la probabilità di vincere è 1:100? Ma l'autore è veramente convinto che la variola minor è ugualmente devastante della variola major? La tesi dell'autore del libro anti-vaccino, seguendo i suoi ragionamenti logici dovrebbe essere per coerenza: "Il vaccino non protegge tutti, quindi non si dovrebbe vaccinare nessuno." ma non credo proprio che il dott. Schreiber possa sostenere questa tesi. Penso che rimanga nella convinzione che il vaccino non protegge, punto.

4) "La vaccinazione può danneggiare in modo permanente la salute ed anche uccidere"
L'influenza dei pregiudizi si può vedere da come l'autore "prova" che il vaccino indebolisce. Prende l'affermazione di Auban  (ancora tutta da verificare) che il vaccino anti-vaiolo protegge dalla peste e spiega che come si sa (???) i malaticci sono meno a rischio di ammalarsi di peste. Ergo, il vaccino anti-vaiolo rende deboli e malati. Che aggroviglio di mezze verità e conclusioni sbagliate! Ma lei parla proprio sul serio, quando elenca come danni da vaccino gli effetti locali al punto del taglio che dura ca. 2 giorni? E' veramente sicuro che preferisce che suo figlio (perché proprio le preoccupazione per il figlio sono stati la causa per il rifiuto della vaccinazione, come spiega nell'introduzione del libro) si prenda il vaiolo per evitare effetti locali che si risolvono senza conseguenze in pochi giorni?
Ma è anche riuscito a raccogliere con molta fatica alcuni casi di morte dopo il vaccino. Dopo (post), questo è possibile, ma se anche a causa di (propter), queste prove non ce le ha portate. Anche per la possibilità di trasmissione di sifilide ha raccolto alcuni dati. Questo rischio si può facilmente eliminare con le dovute cautele e dai dati epidemiologici non sembra che ci sia un aumento dei casi di sifilide. Per quanto riguarda un forte aumento di dermatosi squamosa che l'autore dice di aver notato, può essere che nella sua immediata vicinanza ci sia un accumulo, ma nessun altro al di fuori di lui in nessuna zona ha osservato un forte aumento dei casi. Ma non gli sono bastati la sifilide e la dermatosi squamosa, ma anche l'adenite tubercolare viene da lui attribuita al vaccino. Cita una lista dell'agosto 1832 che elenca i morti per questa causa a Berlino, che in quel mese erano particolarmente numerosi. Se vuole combattere con l'arma dei morti per adenite tubercolare, deve mostrare la lista dei morti non solo di  u n  u n i c o  m e s e  che non prova proprio nulla. Che le statistiche mediche non sono il suo forte si  può anche notare dalla sua seguente domanda: "Chi è in grado di mostrarmi un numero più alto di morti in un mese per adenite tubercolare nella città di Berlino, antecedente all'introduzione della vaccinazione?" Lo invito a consultare le statistiche dei casi di morte compliate da me, che riguardano un periodo di 40 anni, e che includono 20 anni prima dell'introduzione della vaccinazione. Vedrà che la mortalità pediatrica è diminuita rispetto a prima dell'era della vaccinazione. Questo dato di fatto contraddice clamorosamente le affermazioni di Schreiber.



Casper chiude il suo articolo con la conferma che lui continuerà a riconoscere pubblicamente l'alto valore della vaccinazione contro il vaiolo e che chiunque senza pregiudizi dovrebbe arrivare alla stessa conclusione vedendo come il vaiolo continua a dominare fra in non vaccinati.



Come si vede, i motivi principali degli antivaccinisti non cambiano mai, ma sono diventati solo più sofisticati. Avevano allora ed hanno tuttora la consistenza delle bolle di sapone.

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