Prima di tutto ringrazio il dott. Ascani per aver scritto il proprio punto di vista. Per maggiore chiarezza ho pensato di commentare le sue obiezioni suddividendole nei vari argomenti che lui ha portato alla nostra attenzione.
Ecco un copia&incolla del suo primo commento:
Ripeto e confermo quanto da me scritto a proposito dei casi di tetano "NEONATALE" (la forma più temibile di tetano) ovvero in bambini "fino al primo mese di vita". L'ultimo risale al 1982. Dire che ci sono stati 200 casi di tetano dal 1982 in poi tra bambini e adolescenti "fino ai 14 anni" è tutta un'altra cosa da quanto da me scritto. Se vogliamo parlare di questa fascia d'età invece, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, dal 1993 il tetano è praticamente scomparso non solo tra i bambini/adolescenti fino ai 14 anni d'età ma addirittura anche tra i ragazzi fino ai 24 anni (escludendo quegli unici casi del 2006 e del 2008). Non mi pare quindi che sia una malattia così temibile e sicuramente non tanto da giustificare una vaccinazione di massa obbligatoria in età pediatrica. Facendo due banali calcoli statistici possiamo dire che è di gran lunga più probabile per un giovane essere investito da un auto passeggiando in città che ammalarsi di tetano e, così ragionando, si dovrebbe sconsigliare ai giovani fino ai 25 anni d'età di uscir di casa. Il ché sarebbe lo stesso un'assurdità vista l'enorme incidenza di incidenti domestici anche gravi che si verificano ogni anno tra i bambini. Insomma, mi pare chiaro che abbiamo problemi ben più importanti e frequenti di cui preoccuparci del "terribile" tetano. Se poi qualcuno vuol divertirsi a fare del terrorismo raccontando ciò che ormai si trova scritto solo nei libri di Medicina, su quanto cioè il tetano possa esser grave e dare sofferenza, allora mi dissocio subito dalla discussione perché nella vita ho occupazioni migliori con cui passare il tempo.I punti da lui sollevati in questo primo commento sono:
Dott. Tancredi Ascani
Medico omeopata
1) che io non avevo capito che lui si era riferito solo ai casi di tetano neonatale.
2) che il tetano negli ultimi decenni è praticamente scomparso fra i bambini, adolescenti e giovani adulti per cui lui non pensa che si tratti di una malattia temibile e che quindi non abbia senso continuare la vaccinazione di tutti i nuovi nati.
3) che il tetano, anche se viene contratto, non è una malattia importante e che le sue gravi sofferenze e conseguenze si trovano ormai solo scritte nei libri di medicina.
Punto 1)
Dott. Ascani: "Ripeto e confermo quanto da me scritto a proposito dei casi di tetano "NEONATALE" (la forma più temibile di tetano) ovvero in bambini "fino al primo mese di vita". L'ultimo risale al 1982. Dire che ci sono stati 200 casi di tetano dal 1982 in poi tra bambini e adolescenti "fino ai 14 anni" è tutta un'altra cosa da quanto da me scritto."
Lui si riferisce al mio post "Il tetano: una malattia degli anziani?" in cui avevo riportato la sua risposta ad una mamma, data in un forum di cui lui è amministratore. Ecco nuovamente la citazione da me riportata - e sotto gli screenshot (per ingrandire i file d'immagine cliccare sopra):
"Il tetano è una malattia rarissima, non contagiosa, praticamente scomparsa in Italia da anni. L'ultimo caso di infezione neonatale risale al 1982 e nel 2006 c'è stato un caso in un bambino torinese di 34 mesi. Si rende conto cosa significa un solo caso dopo 24 anni tra tutti i bambini d'Italia?(....)Come per qualsiasi altra malattia infettiva il tetano colpisce quasi esclusivamente soggetti immunocompromessi, in genere anziani eccezionalmente trascurati nell'igiene di ferite estremamente profonde."La risposta dell'omeopata dott. Tancredi Ascani nel forum del sito "Omeosan" a una madre che chiede se ha senso far vaccinare il proprio bambino prima che cominci a frequentare la scuola materna.
Come si può vedere chiaramente, il fatto - che non ho mai messo in dubbio - che in Italia l'ultimo caso di tetano neonatale risale al 1982, viene da lui (non da me) estrapolato a tutti i bambini d'Italia. Il dott. Ascani dice qui chiaramente che nei 23 anni successivi non c'è stato nessun caso di tetano nei bambini d'Italia e solo 24 anni dopo un bambino di 34 mesi ha contratto il tetano. Se avesse - come sostiene nel suo commento del 23.10. - solo parlato di tetano neonatale, non avrebbe dovuto citare questo caso del 2006, visto che il bambino non era un neonato ma aveva già quasi tre anni. Avrebbe dovuto dire: "L'ultimo caso di tetano neonatale in Italia risale al 1982." PUNTO. Con la seconda parte dell'affermazione: "un solo caso dopo 24 anni tra tutti i bambini d'Italia" evidentemente non si riferiva più solo al tetano neonatale e la mamma o qualsiasi altro genitori che ha letto questa risposta, l'avrà sicuramente interpretato così.
Il tetano neonatale si verifica quando la madre non è completamente vaccinata contro il tetano, perché il ciclo vaccinale dei bambini comincia solo al 2° mese compiuto (quando il periodo della definizione di tetano neonatale è passato da un pezzo) e la piena protezione viene raggiunta dopo la terza dose. I neonati sono protetti dal tetano dagli anticorpi della madre (ovviamente se lei stessa è protetta dalla vaccinazione) che gli sono stati trasmessi attraverso la placenta prima della nascita.
La mamma in quel forum aveva chiesto consigli sulla vaccinazione contro il tetano della propria figlia di quasi 3 anni che da lì a poco avrebbe cominciata a frequentare l'asilo. Il tetano neonatale non c'entra quindi proprio niente con questa domanda e mi chiedo perché il dott. Ascani l'ha tirato in ballo.
L'informazione che avrebbe potuto interessare la mamma in questione e che riguardava direttamente la sua domanda al dott. Ascani, è che dall'inizio del 1980 in Italia ci sono stati ca. 200 casi di tetano nella fascia di età tra 0 e 14 anni. Con questi fatti in mano lei avrebbe potuto valutare meglio l'opportunità di far vaccinare la figlia contro il tetano.
Come mai il dott. Ascani ha omesso questa informazione ma ha invece puntato l'attenzione all'ultimo caso di tetano neonatale in Italia?
Punto 2)
Il dott. Ascani non sembra aver compreso che la riduzione dei casi di tetano - che con il passare degli anni riguardava fasce di età sempre più ampie - sia conseguenza diretta delle vaccinazioni di praticamente tutti i nuovi nati a partire dal 1968. Il tetano riguarda soprattutto le persone che erano nate prima del 1968, anno in cui la vaccinazione di tutti i nuovi nati è diventata obbligatoria. Questo viene rispecchiato anche dall'affermazione stessa del dott. Ascani nel suo commento. Quanti anni sono passati nel 1993 dall'inizio dell'obbligo della vaccinazione? 25 anni. Inizialmente la vaccinazione si faceva nel secondo anno di vita. Quindi la coorte nata nell'anno quando l'obbligo era iniziato, nel 1993 aveva 24 anni. E questo spiega anche perché oggi i casi di tetano riguardano soprattutto persone che hanno più di 50 anni. Nei vari paesi industrializzati (incl. l'Italia) si ammalano di tetano quasi soltanto persone mai vaccinate oppure incompletamente vaccinate (cioè che non hanno seguito le raccomandazioni di fare ogni 10 anni la vaccinazione di richiamo).Dott. Ascani: "Se vogliamo parlare di questa fascia d'età invece, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, dal 1993 il tetano è praticamente scomparso non solo tra i bambini/adolescenti fino ai 14 anni d'età ma addirittura anche tra i ragazzi fino ai 24 anni (escludendo quegli unici casi del 2006 e del 2008). Non mi pare quindi che sia una malattia così temibile e sicuramente non tanto da giustificare una vaccinazione di massa obbligatoria in età pediatrica. Facendo due banali calcoli statistici possiamo dire che è di gran lunga più probabile per un giovane essere investito da un auto passeggiando in città che ammalarsi di tetano e, così ragionando, si dovrebbe sconsigliare ai giovani fino ai 25 anni d'età di uscir di casa. Il ché sarebbe lo stesso un'assurdità vista l'enorme incidenza di incidenti domestici anche gravi che si verificano ogni anno tra i bambini. Insomma, mi pare chiaro che abbiamo problemi ben più importanti e frequenti di cui preoccuparci del "terribile" tetano."
Se il vaccino non avesse niente a che fare con l'epidemiologia del tetano, i casi di tetano dovrebbero essere distribuiti in modo equo tra i non o incompletamente vaccinati e quelli completamente vaccinati.
Il motivo per cui oggi i bambini che non sono stati vaccinati, perché i genitori sono contrari, contraggono solo eccezionalmente il tetano è dovuto al fatto che il tetano è sempre stata una malattia rara. Per esempio, le spore, per svegliarsi e produrre la tossina, hanno bisogno di un ambiente senza ossigeno. Però non bisogna mai dimenticare che ognuno, a qualsiasi età, può contrarre il tetano in qualsiasi momento durante l'arco della vita e solo la vaccinazione può proteggerci.
E' molto interessante esaminare la distribuzione per età dei casi di tetano negli anni prima dell'obbligo delle vaccinazioni per tutti i nuovi nati.
Per maggiore chiarezza ho leggermente modificato la tabella originale, raggruppando anche i primi anni per gruppi di 10 anni. Ecco la tabella originale dalla quale provengono i dati della suddetta tabella:
L'alto numero di casi di tetano nel primo anno di vita è dovuto al tetano neonatale.
Come si può facilmente notare da questi dati, prima della vaccinazione universale dei nuovi nati, il tetano non era affatto "solo una malattia degli anziani". Anzi, la percentuale dei bambini (soprattutto tra 5 e 10 anni) sul totale dei casi era molto importante.
Se si considera i dati che ho raccolto e riportato nel mio post precedente "Il tetano: una malattia degli anziani?" e in quello presente, l'unica conclusione logica può essere che è importante proteggere i propri bambini (e se stessi) dal tetano con il vaccino, seguendo scrupolosamente le raccomandazioni degli esperti.
Punto 3)
Dott. Tancredi: "Se poi qualcuno vuol divertirsi a fare del terrorismo raccontando ciò che ormai si trova scritto solo nei libri di Medicina, su quanto cioè il tetano possa esser grave e dare sofferenza, allora mi dissocio subito dalla discussione perchè nella vita ho occupazioni migliori con cui passare il tempo. "
Nei libri di medicina è descritto quello che può succedere a chi contrae un'infezione di tetano. Queste descrizioni sono naturalmente sempre valide per chi si ammala di tetano nel 2011 e saranno ancora valide per chi avrà il tetano nell'anno 3150. Quello che è cambiato invece è la frequenza con cui questi sintomi si verificano in Italia e negli altri paesi dove si vaccina su larga scala contro il tetano. Una persona a cui oggi viene fatta la diagnosi di tetano avrebbe le stesse probabilità di morire come una persona che aveva controtto il tetano nell'anno 950 o nell'era preistorica. Solo grazie ai progressi della medicina (terapia intensiva) oggi ha una probabilità di sopravvivere. Un'importante parte delle sofferenze rimane comunque, anche nei bambini.
Gli autori dell'articolo
Pediatrics. 2002 Jan;109(1):E2.
Philosophic objection to vaccination as a risk for tetanus among children younger than 15 years.
Fair E, Murphy TV, Golaz A, Wharton M.
chiudono il proprio studio con le seguenti frasi:
"Il tetano in persone che non sono protette, può essere causato da ferite banali e può causare una malattia potenzialmente mortale anche con la disponibilità di terapia medica intensiva."(...)
"I genitori che decidono di non vaccinare i propri bambini dovrebbero essere avvisati della gravità della malattia e informati che il tetano è solo prevenibile con la vaccinazione."
Nel prossimo post risponderò al secondo commento del dott. Ascani.
Gentile signora,
RispondiElimina1) lei ha scritto chiaramente, sotto il grafico che riporta, testuali parole: "(Quindi non è vero che dal 1982 c'è stato un solo caso di tetano nei bambini e adolescenti, come aveva detto l'omeopata Tancredi Ascani a quella mamma, ma ca. 200 casi.)" quindi, nonostante lei continui a negarlo, mi ha attribuito parole che io non ho mai scritto in quanto, come da lei ora confermato, io mi riferivo solo ai casi di tetano neonatale mentre lei scrive che "tra adolescenti e bambini" ci sarebbero stati 200 casi. Ripeto, tutta un'altra storia.
2a) Il fatto che abbia citato il caso del bambino di 36 mesi "non" significa affatto che io lo abbia annoverato tra i casi di tetano neonatale (mai scritta una cosa del genere) ma ho riportato questo eccezionale caso, "oltre" a quelli di tetano neonatale, proprio perchè riguardava uno dei rarissimi casi di tetano capitati in una fascia d'età vicina al tetano neonatale e all'età di maggiore interesse per i genitori, ovvero quella che va dai pochi mesi fino ai 14 anni. Perchè ho citato il tetano neonatale? Semplice, per evidenziare l'eccezionalità della malattia. Ma come vede poi ho citato, per completezza di informazione, anche quegli unici due casi che riguardavano bambini e adolescenti, "dall'anno 93 in poi" però. Quando lei furbamente scrive che dall'82 ad oggi ci sono stati 200 casi di tetano tra bambini e adolescenti, scritta così sembra che fino a ieri ci son stati centinaia di casi. Cosa non vera perchè tutti quei casi riguardano il periodo degli anni 80. Per rendere chiara la reale incidenza, "ai nostri tempi" di questa malattia, avrebbe dovuto specificare, come ho fatto io, che dall' anno 93 (quasi 20 anni quindi) si son avuti "solo 2" casi. Scritta così le assicuro che la signora a cui ho risposto si è fatta un'idea, sul pericolo che corre sua figlia, molto più realistica e precisa di quanto abbia fatto lei, citando quegli "spaventosi 200" casi in un arco di tempo troppo ampio. Se vogliamo far terrorismo psicologico perchè non scrive allora che dall'inizio dei tempi ci son stati milioni di casi di tetano?!
2b) Una grave inesattezza la commette poi quando scrive:
"Però non bisogna mai dimenticare che ognuno, a qualsiasi età, può contrarre il tetano in qualsiasi momento durante l'arco della vita e solo la vaccinazione può proteggerci."
E non mi interessa dove l'ha presa.
Scrivere una cosa del genere significa non avere nessuna conoscenza delle concezioni di "terreno" e nessuna consapevolezza sulle reali capacità della Vis Medicatrix Naturae (la capacità autocurativa della Natura). L. Pasteur, padre della Microbiologia moderna, al termine della sua vita scrisse: "…il terreno è tutto, ben più importante del microbo”". Non si possono sconfiggere i germi singolarmente, questi sono ovunque e, fortunatamente per noi, la vaccinazione non è affatto l'"unico" modo per proteggersi dai microrganismi patogeni. Un organismo sano e ben stimolato in maniera naturale, è in grado di difendersi in maniera rapida, dolce, duratura (mentre l'immunità da vaccino dura solo pochi anni, quella naturale dura quasi sempre per tutta la vita) e senza effetti collaterali. E son proprio curioso di vedere la sua risposta riguardo questi ultimi.
3) Per quanto riguarda il terzo punto se vuol far dell'ironia allora lo dica subito. So benissimo che il tetano di oggi è identico a quello del passato (anche se le prospettive di guarigione, come ho scritto, sono oggi nettamente aumentate, altrochè "una probabilità" di sopravvivere!) e che i sintomi non sono piacevoli. Il mio pensiero era riferito alla eccezionalità di questa malattia che quasi nessun medico ha mai visto e che, per conoscere, appunto, si può solo andare a studiar nei libri. E ritengo del tutto fuori luogo le sue continue esaltazioni sulle importanti sofferenze dei poveri bambini, si soffermi sulle cose reali per favore: incidenza praticamente azzerata e prosepettive di sopravvivenza elevatissime.
RispondiEliminaSe vuole, già che ci siamo, possiamo anche soffermarci, con dovizia di particolari, a descrivere le tremende sofferenze causate ai bambini dal colera, dalla peste, dalla sifilide...e chi più ne ha più ne metta.
4) Non mi ha spiegato minimamente il discorso sul perchè il tetano sia scomparso anche fino ai 24 anni d'età, ben oltre la data di efficacia teorica del vaccino. Forse questa è una nuova obiezione che nessuno le aveva fatto e che l'ha completamente spiazzata? In realtà le obiezioni alla pratica vaccinale che potrei continuare a citarle sono centinaia ma credo sia inutile continuare una discussione dove, se lei ci mette ogni volta 4-5 giorni a rispondermi, si rischia di diventare noiosi e di continuare all'infinito.
RispondiEliminaE' inutile continuare questa diatriba (che dura da decenni) mostrando grafici e descrizioni di morte per tetano nella storia dell'umanità. I dati che ha lei sono gli stessi che ho io e che chiunque può reperire. La differenza fondamentale tra chi è a favore e contro le vaccinazioni risiede nel modo di interpretare tali dati, sulle conoscenze che si hanno sulle reali capacità autocurative e difensive dell'organismo e del suo sistema immunitario e infine sui concetti di cura, prevenzione e guarigione della persona.
Per lei la salute, la prevenzione e la guarigione si raggiungono solo grazie ai farmaci per me, al contrario, è proprio evitandoli e aumentando, in altri modi, le nostre difese naturali (che ci proteggono non contro uno ma contro tutti i microorganismi che ci circondano), per lei due casi di tetano in 20 anni sono un dato allarmante e ritiene che il gioco valga la candela, per me è la conferma che il tetano, alle condizioni attuali, coinvolge solo persone già in parte immunocompromesse e quasi mai i bambini che hanno ben altre patologie di cui preoccuparsi, tra cui gli effetti devastanti di tutte queste vaccinazioni che aumentano di anno in anno. Lei si fida "ciecamente" delle parole dei cosiddetti "esperti", dei soliti professori onnipresenti in TV, delle direttive del Ministero della Salute, dell'OMS e compagnia bella (e la figuraccia fatta con l'influenza suina è solo una delle tante prove della loro fallacia), io per nulla e cerco sempre di approfondire gli argomenti da diverse fonti, anche quelle meno note, prima di giungere ad una conclusione.
Detto questo, non spero di averla convinta (capisco che in tal caso il suo sito perderebbe motivo d'esistere), spero soltanto di averla un pochino incuriosita ad andare a guardare oltre le semplici tabelle numeriche, oltre le notizie riportate dai media o dalle varie associazioni mediche di turno. Le consiglio vivamente di approfondire anche da altre fonti, sicuramente meno ufficiali (ma per questo non meno attendibili), quali siano i concetti di vera "salute", "prevenzione" e "guarigione" della persona. Solo così, quella che per lei ora è una assoluta certezza, inizierebbe a crollare subito come un castello di carta, con grande giovamento della sua salute e di quella dei suoi figli (se ne ha).
Cordialmente
1) Lei aveva chiaramente scritto "Si rende conto cosa significa un solo caso dopo 24 anni tra tutti i bambini d'Italia?". Se si fosse riferito solo ai casi di tetano neonatale non doveva esprimersi in questo modo ma doveva semplicemente dire che dopo il 1982 non ci sono più stati casi di tetano neonatale in Italia, fino ad oggi. Se invece si riferiva ai casi di tetano nei bambini da 0 a 14 anni, non era corretto dire che durante 24 anni non ci sono più stati casi in Italia, perché in questo lasso di tempo in questa fascia di età ci sono stati ca. 200 casi. Il tema del mio post era che anche i bambini sono a rischio di tetano. Solo grazie alla vaccinazione sistematiche a quasi tutti i bambini italiani, da decenni, non si verificano più casi di tetano nei soggetti giovani, tranne sporadici casi di bambini di genitori che rifiutano le vaccinazioni. Lei usa la situazione che si è creata grazie alla vaccinazione per "provare" che è inutile vaccinare. Come per dire: "Non abbiamo bisogno del sole di giorno, visto che tanto c'è luce in abbondanza". Senza il sole sarebbe buio anche di giorno, e se non si continuasse a vaccinare tutti i bambini, tornerebbero i casi di tetano anche nei bambini.
RispondiEliminaCara Dott.ssa Ulrike, sono una fan dei vaccini, ho 48 anni e ogni 10 anni esatti, prendendo appuntamento 3 mesi prima, mi presento alla mia asl (via Padova dentro l'ufficio del Comune di Milano) per la mia dose di antitetanica, la prossima sarà il 12 giugno 2023. E la data ce l'ho stampata in testa xchè ho paura. Giro con il certificato in borsetta perchè non vorrei MAI che in caso di incidente stradale mi facciano quella iniezione per il tetano che vale 15 giorni xchè mi dissero anni fa che poteva contenere tracce di epatite C (l'unica x cui non c'è la vaccinazione) in quanto derivata da sangue umano...boh...??? Mi spiega se è vero o è una credenza per favore. Comunque io le mie vaccinazioni le ho in regola e a 48 anni ho deciso di fare anche il Gardasil (ho già fatto 2 dosi) anche se il nostro SSN ritiene che x le donne oltre i 45 non sia sufficientemente efficace per essere pagato dallo Stato, quindi con un costo di 179 euro a dose me lo pago io e ho rinunciato alle vacanze quest'estate. Posso sembrare una fissata ma ritengo che prevenire sia meglio che curare, quando possibile...
EliminaAggiungo una cosa, i vaccini hanno un'effetto stimolante su di me. Mi spiego: soffro di connettivite mista dall'età di 24 anni (ora ne ho 48) e non prendo nessun farmaco per questo e ogni volta che faccio un vaccino sto meglio, anzi molto bene. L'antiinfluenzale mi fa stare bene per 14 giorni (nessun dolore alle articolazioni delle mani o dei piedi), quando nel 2009 feci il vaccino febbre gialla mi fece sentire wonder woman per 1 mese, il Gardasil non mi da alcun beneficio ma lo faccio per prevenzione. Invece ho scoperto che le pastigliette sublinguali desensibilizzanti per le graminacee (a cui sono allergica - 4 ++++) mi tolgono completamente qualsiasi dolore alle articolazioni. Le ho prese per 7 anni e non avevo dolori, ho smesso nel dicembre 2006 e nel 2009 ho avuto una fortissima complicazione a tutte le articolazioni e dopo sempre dolori anche se non forti. Nel 2012 ho ricominciato e 3 giorni dopo la prima compressa sono passati tutti i dolori. I miei 2 reumatologi sostengono che non ci sono prove scientifiche MA CHE PUO' funzionare, mi hanno spiegato che in un certo qual senso io inganno i miei anticorpi che invece di prendersela con le mie articolazioni se la prendono coi vaccini... Lei che è un'esperta che ne pensa?
Grazie e cordiali saluti.
Renée Polesel reneepolesel@gmail.com
Ciao Renée,
RispondiEliminaPrima di tutto, io non ho studiato medicina (leggi per favore la mia presentazione).
Anch'io faccio il richiamo antitetano (insieme al antidifterite e antipertosse) ogni 10 anni e il vaccino contro l'influenza ogni autunno.
Il rischio di prendere l'epatite C con prodotti derivati dal sangue è oggi estremamente basso. E' nell'ordine di 1 caso su 4,2 milioni di trasfusioni (e ovviamente ancora più basso per le immunoglobuline). A ogni donatore viene controllato il sangue prima della donazione e poi alcune settimane dopo la donazione deve andare nuovamente per un secondo controllo (perché potrebbe essere stato infettato poco prima della donazione e l'infezione sarebbe ancora troppo recente per essere individuato con i test. Solo dopo questo secondo esame il sangue donato qualche settimana prima può essere usato. E ci sono anche altre misure di sicurezza.
Comunque, è naturalmente molto meglio farsi il richiamo ogni 10 anni.
Per la tua seconda domanda non so risponderti. Dovresti chiedere a un immunologo.
Mi sono specializzata in anestesia e rianimazione per poter assistere al meglio i ricoverati del reparto chirurgico in cui prestavo servizio ( attualmente sono in pensione ). Durante il tirocinio e poi mentre collaboravo con i colleghi intensivisti ho osservato alcuni casi di tetano. Tutti i pazienti hanno avuto un decorso lungo, quasi tutti intubati, molti anche tracheostomizzati. Ci sono stati anche dei decessi. Non è vero che fossero,tutti vecchi e defedati, alcuni di loro erano giovani e robusti. Non è nemmeno ero che avessero trascurato ladisinfezione delle ferite , anzi parecchi erano stati medicati ripetutamente . Ora mi domando: se il collega omeopata pensa che il tetano possa guarire sempre, in breve tempo e senza rischi, perché non insegna a tutti come fare? Sarebbe un benefattore dell'umanità e acquisterebbe un prestigio immenso nella comunità scientifica. Invece capita che qualche medico sconsigli la vaccinazione e poi, quando il suo malcapitato paziente si ammala, non venga neppure a chiedere notizie ai curanti che lottano per sottrarlo alla morte. Dove è finita la cura dolce con prodotti omeopatici?
RispondiEliminaBuongiorno Ulrike, ho due domande alle quali spero vorrà rispondermi, dopo tanto tempo dal suo ultimo intervento su questo post:
RispondiEliminaDalla tabella dei casi di tetano negli anni 68-2008 si legge che (dei 200 casi che lei cita negli ultimi 30 anni) 170 sono avvenuti nel periodo 80-89, 31 in quello 99-2000 e 2 fra il 2001 e il 2008.
Dicendo così - invece che parlare di 200 casi negli ultimi 30 anni - a mio avviso si è più corretti, perchè si evita di mettere insieme 3 decadi dai valori così diversi, lei non crede?
Poi le chiedo: dal momento che si è quasi arrivati a zero casi di tetano infantile, ne deduco che anche nella popolazione non vaccinata (che ormai si attesta sul 5%, numero statisticamente rilevante) c'è stato un forte calo dei casi; secondo lei, da cosa potrebbe dipendere?
Grazie per il suo lavoro,
Emilia