sabato 23 aprile 2016

La Carta Italiana per la Promozione delle Vaccinazioni


23 aprile 2016

Sono felice di annunciare la nascita di una bella iniziativa da parte di TeamVaxItalia (di cui faccio parte). Oggi è l'occasione per il lancio della "Carta Italiana per la promozione delle vaccinazioni"

All'inizio c'era il forte desiderio di fare qualcosa per proteggere i bambini, tutti i bambini. Loro sono la nostra gioia e l'espressione della speranza in un futuro sempre migliore.


I bambini dipendono da noi adulti. Difenderli è una causa nobile. 

La "Carta Italiana per la promozione delle vaccinazioni" è un nuovo importantissimo strumento per garantire a loro ma anche a tutta la popolazione, nessun escluso, il diritto di essere protetti da malattie molto pericolose.

La popolazione siamo NOI: io, tu, lui, lei, quello là e sì, anche chi non ci è molto simpatico.

A me piace vedere la Carta come strumento che riconosce l'importante ruolo che ciascuno di noi, ognuno a modo suo, può avere.

La Carta è come la primavera che offre le condizioni per far risvegliare la natura. Quei semi nascosti nel buon terreno che trovano tutto quello di cui hanno bisogno, si svegliano, vengono alla luce e contribuiscono allo splendore del paesaggio che poco prima era spoglio e freddo. Fiori minuscoli o grandi, ognuno con il proprio prezioso compito. Ci sono anche molti semi che non trovano le condizioni necessarie e per loro non basterebbero cento primavere per svegliarsi. Rimangono inattivi, non danno e non ricevono.

Ci sono anche erbacce ombrose che soffocano egoisticamente e senza scrupoli le altre piante, soprattutto quelle giovani che sono le più vulnerabili.

Sta a ciascuno di noi decidere se, come e in quale misura contribuire. Più fiori ci saranno, grandi e piccoli, bianchi, rossi, viola o blu, più splendida sarà la primavera.

Qui potete leggere La Carta e (i fiori) possono sottoscriverla.




giovedì 14 aprile 2016

Se le vaccinazioni obbligatorie sono solo quattro, perché non si mette a disposizione dei genitori vaccini singoli?



Grazie al progresso scientifico oggi abbiamo l’opportunità di proteggere i nostri figli da più malattie rispetto a pochi decenni fa. 

La suddivisione in obbligatorie e non, non ha alcun senso pratico o logico. Si tratta di un retaggio storico: molti anni fa ogni vaccinazione considerata importante era introdotta con una legge che ne sanciva l’obbligo. L’ultima è stata l’antiepatite B, nel 1991. Per tutti i vaccini introdotti in via ufficiale successivamente (pertosse, morbillo-parotite-rosolia, pneumococco, Haemophilus b e altri), si è utilizzata la raccomandazione a vaccinare” (ecco perché si parla di vaccinazioni raccomandate) ritenendo ormai obsoleto il ricorso a leggi che impongono le vaccinazioni pediatriche.