domenica 26 dicembre 2010

Il tetano: una malattia degli anziani?

Uno degli argomenti con cui gli antivaccinisti cercano di convincere i genitori a non far vaccinare i propri figli contro il tetano è che si tratta di una malattia degli anziani e che i bambini non corrono alcun rischio.

Seguono alcuni esempi:

"Quanti casi di tetano pediatrico ci sono in Italia?
I dati italiani pubblicati dal nostro Ministero della Salute dal 1993 in poi illustrano chiaramente che oggi i casi di tetano semplicemente non esistono più in età pediatrica, mentre sono più frequenti tra gli adulti. "

"Quando è utile vaccinare un bambino contro il tetano?
Ci si chiede allora quale senso possa avere una vaccinazione iniziata a questa età: Per la paura di una infezione che nel nostro paese non colpisce neppure i bambini?"
Da "Vaccinare contro il tetano?" - Roberto Gava e Eugenio Serravalle

"I casi di tetano in Italia sono nell'ordine delle 90 unità all'anno, di cui l'85% sopra i cinquant'anni. Il tetano è una malattia dell'età adulta. Da qui si deduce che l'opportunità di usare milioni di dosi ogni anno sui bambini in Italia è molto discutibile."
"Quando, come e perché ricorrere alle Vaccinazioni" di Lorenzo Acerra

"Der Tetanus ist danach offensichtlich ein Problem des aelteren Menschen." (=Quindi il tetano è ovviamente un problema delle persone avanti con l'età.)
Da "Impfen, das Geschaeft mit der Angst" - Gerald Buchwald

"Il tetano è una malattia rarissima, non contagiosa, praticamente scomparsa in Italia da anni. L'ultimo caso di infezione neonatale risale al 1982 e nel 2006 c'è stato un caso in un bambino torinese di 34 mesi. Si rende conto cosa significa un solo caso dopo 24 anni tra tutti i bambini d'Italia?
(....)
Come per qualsiasi altra malattia infettiva il tetano colpisce quasi esclusivamente soggetti immunocompromessi, in genere anziani eccezionalmente trascurati nell'igiene di ferite estremamente profonde."
 La risposta dell'omeopata dott. Tancredi Ascani nel forum del sito "Omeosan" a una madre che chiede se ha senso far vaccinare il proprio bambino prima che cominci a frequentare la scuola materna.
Ma è proprio vero che il tetano non rappresenta un pericolo per i bambini e gli adolescenti?

Per scoprire come le cose stanno realmente, facciamo un viaggio indietro nel tempo.


giovedì 16 dicembre 2010

Il vaccino antimorbillo può causare la morte?

Il pediatra e omeopata Eugenio Serravalle cerca nel suo libro "Bambini supervaccinati" di convincere i suoi lettori che il morbillo è un vero toccasana mentre il vaccino MPR (morbillo - parotite - rosolia) un autentico pericolo per la salute dei bambini.

Ma ci rassicura già con la seconda frase nel capitolo sul morbillo alla voce "Il vaccino": "In Italia non è obbligatorio." Che sollievo! Chi mai vorrebbe vedere i propri figli correre il rischio di contrarre una delle tante gravi malattie che il dott. Serravalle elenca come danni da vaccino antimorbillo, o di morirne addirittura? Come se non bastassero i rischi di sviluppare ogni tipo di allergia, a cominciare dall'asma fino alla dermatite atopica, dai quali - come spiega l'autore - il morbillo protegge o almeno riduce il rischio.

Presto scriverò un post più approfondito sulle gravi conseguenze che il dott. Serravalle attribuisce nel suo libro al vaccino. Tanto per farsi un'idea, su 20 pagine di cui è composto l'articolo sul morbillo, dedica ben 13 a convincere la gente che i vaccini e soprattutto l'MPR causa l'autismo, negando completamente le evidenze scientifiche.

Oggi mi limito a commentare quello che dice sulle conseguenze mortali che secondo lui  il vaccino MPR può avere:


domenica 12 dicembre 2010

Il vaccino antimorbillo - l'efficacia

L'efficacia del vaccino antimorbillo viene dimostrato dal fatto che nei paesi e continenti interi in cui la maggioranza dei bambini riceve 2 dosi di vaccino, secondo le raccomandazioni internazionali, il virus non circola più. Questo vale per il Nord e Sudamerica, l'Australia, la Finlandia, la Svezia per menzionare alcuni. In questi paesi si verificano ormai da anni solo casi importati da turisti che provengono o tornano da paesi in cui il virus è ancora diffuso.

Per l'eliminazione del virus è richiesta una copertura di vaccinazione del 95% e oltre perché il morbillo viene trasmesso molto facilmente.
Il tasso di trasmissione (che si misura con un parametro che si chiama R0 = basic reproductive rate of the infection)  è  alto: 15-17. Significa che in una popolazione interamente suscettibile un malato di morbillo infetta 15 -17 altre persone.

Ho preparato alcuni esempi che dimostrano l'efficacia del vaccino contro il morbillo: 



domenica 5 dicembre 2010

Vaccinare le donne incinte contro l'influenza protegge anche i neonati

I bambini piccoli hanno un maggiore rischio di complicazioni se si ammalano di influenza, se confrontati con quelli  più grandi, però purtroppo nessun vaccino antinfluenzale è approvato per i lattanti di 0 - 6 mesi di età.

Anche le donne incinte nel secondo e terzo trimestre fanno parte delle persone a maggiore rischio di complicanze da influenza e a loro si raccomanda di farsi vaccinare dopo il terzo mese di gravidanza compiuto.

Perciò è importante scoprire se la donna che si fa vaccinare in gravidanza contro l'influenza protegge indirettamente anche il bambino, passandogli (attraverso la placenta prima del parto e con il latte materno dopo) gli anticorpi specifici contro i ceppi dei virus responsabili delle infezioni nei mesi successivi alla nascita del bambino. Anche senza il vaccino gli anticorpi materni verranno trasmessi al bambino nato a termine e circoleranno nel suo sangue per alcuni mesi. A questi si aggiungono gli anticorpi IgA secretori che riceve con il latte materno. Purtroppo i virus, soprattutto quelli dell'influenza A, mutano frequentemente, quindi questi anticorpi potrebbero non essere molto protettivi, perché sono diretti contro i ceppi delle stagioni precedenti.


Di recente sono state pubblicate due ricerche il cui scopo era esaminare se, vaccinando le donne incinte che partoriranno poco prima o durante la stagione influenzale, la protezione si estende anche al bambino.

Arch Pediatr Adolesc Med. 2010 Oct 5
Maternal Influenza Vaccination and Effect on Influenza Virus Infection in Young Infant
Eikk AA, Uyki TM, Klimov A, Hall H, Reid R, Santosham M, O'Brien KL

E' uno studio non randomizzato, osservazionale di coorte, prospettico  


domenica 28 novembre 2010

Puntata sui vaccini di "Tornando a casa" di Enrica Bonaccorti del 23 nov 2010

Martedì scorso ho sentito casualmente la trasmissione di Enrica Bonaccorti "Tornando a casa" su Radio Rai 1 che trattava in quella puntata il tema vaccini.
Naturalmente avevano tutta la mia attenzione ma non condivido tante delle cose dette. Ho dovuto constatare che il programma era basato su una preparazione piuttosto povera. L'impressione è che gli autori della trasmissione avessero preferito scegliere come ospite un medico che tendenzialmente parlasse in modo negativo dei vaccini. Altrimenti non si spiega perché non si sono consultati con un vero esperto di vaccini. 

Per spiegare meglio che cosa mi ha disturbato in concreto in questa puntata di "Torniamo a casa" (che ascolto di tanto in tanto con piacere) commenterò alcune delle cose scritte nella presentazione di questa puntata sulla pagina web della RAI e di quelle dette durante la puntata (cliccare sull'immagine per ingrandirla):



"I più noti sono i vaccini per i bambini, considerati obbligatori: per evitare alcune malattie, dal vaiolo alla rabbia, dal tetano alla poliomielite, dalla tubercolosi al morbillo, alla parotite, alla rosolia..."

Il vaiolo è stato completamente eradicato da 30 anni (l'ultimo caso risale al 1977), perciò da allora questo vaccino non è più in uso. Nemmeno il vaccino contro la rabbia o contro la tubercolosi fanno parte del calendario vaccinale per l'infanzia.


venerdì 15 gennaio 2010

Conferenza stampa dell'OMS sui malintesi riguardo all'attuale pandemia influenzale

Da vari mesi si può osservare un crescendo di critiche riguardo alla pandemia influenzale causata dal virus H1N1(2009). Spesso si sente e legge che questa pandemia è stata inventata da persone corrotte per riempirsi il conto in banca addirittura con la complicità degli esperti di più alto livello.

Il punto chiave è la bufala che l'OMS, poco dopo la comparsa del nuovo ceppo del virus influenzale, avrebbe cambiato la propria definizione di pandemia togliendo la frase "enorme numero di malati e morti". Solo così - dicono i critici - era possibile proclamare la pandemia e quindi mettere in moto la produzione dei vaccini. Su questo presunto cambiamento della definizione si è poi costruita l'ipotesi di un enorme complotto mondiale a cui fanno parte l'OMS e "BIG Pharma". Vittime del complotto gli Stati Membri che sono stati spinti a spendere molti soldi per una falsa pandemia e che si trovano ora con una grande quantità di vaccini inutilizzati. Naturalmente i critici fanno finta che loro non c'entrano niente con il fatto che molti cittadini hanno deciso di non farsi vaccinare.

Ieri, il 14.1.10, Keiji Fukuda, consigliere speciale del Direttore generale dell'Oms, ha risposto alle accuse durante una conferenza stampa on line (per ascoltarla cliccare qui).