giovedì 10 novembre 2011

Il tetano - ultima parte delle risposte ai commenti del dott. Ascani

Con questo post risponderò all'ultima parte dei commenti che il dott. Ascani aveva lasciato sotto il mio articolo "Il tetano: una malattia degli anziani?"

Le prime due parti della mia risposta si trovano qui:

"Il tetano: risposta ai commenti del dott. Ascani - parte 1°"
"Il tetano: risposta ai commenti del dott. Ascani - parte 2°"

Copia&incolla del commento che tratterò nel presente post:

Altro punto importante: la protezione teorica fornita dal vaccino antitetanico è stimata in circa 10 anni (e sappiamo bene poi che la protezione di un vaccino non è mai del 100%) dopodiché è necessario fare dei richiami. Ora, mentre è abbastanza vero che quasi tutti i bambini ora sono vaccinati contro il tetano è anche vero che pochissimi ragazzi fanno i richiami dopo i 5-6 anni d'età. La protezione conferita dalla vaccinazione (sostenendo in maniera del tutto inverosimile che tutti i vaccini antitetanici somministrati abbiano un'efficacia del 100%) dovrebbe durare quindi fino ai 15-16 anni ma abbiamo visto che i casi di tetano scompaiono fino ai 25 anni d'età, quindi ben 10 anni oltre la copertura teorica (per eccesso) fornita dal vaccino antitetanico. Dai dati epidemiologici in nostro possesso infine si vede chiaramente che il tetano colpisce nella stragrande maggioranza dei casi persone sopra i 60 anni verosimilmente per l'indebolimento del sistema immunitario legato all'età. La conclusione più logica a tutti questi discorsi è che il tetano è ormai una malattia praticamente scomparsa e a rischio quasi zero fino ai 25 anni d'età e questo è molto verosimilmente legato alle migliorate condizioni socio-economico-igienico-sanitarie della popolazione occidentale e alla particolare resistenza della popolazione giovane rispetto alla popolazione più anziana.


Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica

Evidentemente abbiamo di fronte un medico che non crede nell'efficacia del vaccino antitetanico e attribuisce il calo dei casi in Italia da 700-800 annuali (negli anni prima dell'introduzione dell'obbligo vaccinale per tutti i nuovi nati) agli attuali ca. 50 annui al miglioramento delle condizioni socio-economico-igienico-sanitario e al forte sistema immunitario dei giovani.

Insiste nel dire che solo gli anziani sono a rischio di tetano a causa dell'indebolimento del sistema immunitario legato all'età.

Come anche nei post precedenti commenterò punto per punto l'opinione espressa dal dott. Ascani.


martedì 1 novembre 2011

Il tetano - risposta ai commenti del dott. Ascani - parte 2°

Dopo aver risposto al primo dei due commenti che il dott. Ascani aveva lasciato il 23 ottobre 2011 nel post "Il tetano: una malattia degli anziani?", commenterò ora la prima metà del suo secondo commento, che riporto di seguito con copia&incolla:
"Si parla poi sempre e solo di efficacia o meno dei vaccini trascurando completamente i potenziali e gravi effetti collaterali che le vaccinazioni possono comportare. Gli effetti collaterali dei vaccini, soprattutto quelli a lungo termine, sono enormemente sottostimati vista la grave inefficienza della sorveglianza post marketing e la quasi totale assenza di studi randomizzati e controllati superiori a qualche settimana. I vaccini non sono acqua fresca e andrebbe sempre valutato molto attentamente il rapporto rischio/beneficio prima di sottoporre milioni di bambini a questa pratica che, inevitabilmente, provocherà ad alcuni effetti collaterali anche molto gravi. Son tutti bravi poi a descrivere e a pubblicizzare ai quattro venti gli eccezionali casi di tetano accaduti nella storia (di un lontano passato ormai), silenzio tombale invece quando tanti genitori (del presente) si ritrovano con bambini prima sani e poi completamente rovinati dai vaccini ( http://milano.repubblica.it/dettaglio/in-stato-vegetativo-da-47-anni-la-mamma:-non-lo-abbandonero-mai/1549496 ). Nel caso del tetano rimango sempre fortemente convinto dell'assurdità di questa vaccinazione in quanto si tratta di una malattia a rischio praticamente nullo, come mostrano i dati, per giovani fino ai 24 anni d'età (sia tra i vaccinati che tra i non vaccinati). Ho visto prima sostenere la tesi che questa malattia sarebbe scomparsa poiché tutti i bambini dal 1968 sono stati vaccinati ma questa tesi non regge perché se così fosse la malattia sarebbe dovuta scomparire già negli anni 70 cosa che invece non è accaduta. Forse si vuol dire che i vaccini di oggi sono più efficaci di quelli del passato? Non scherziamo."
(riporterò e commenterò la seconda parte di questo intervento con il prossimo post)

Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica

I punti sollevati sono


venerdì 28 ottobre 2011

Il tetano - risposta ai commenti del dott. Ascani - parte 1°

Il 23 ottobre 2011 il dott. Tancredi Ascani ha lasciato due commenti nel mio post "Il tetano: una malattia degli anziani?".

Prima di tutto ringrazio il dott. Ascani per aver scritto il proprio punto di vista. Per maggiore chiarezza ho pensato di commentare le sue obiezioni suddividendole nei vari argomenti che lui ha portato alla nostra attenzione.

Ecco un copia&incolla del suo primo commento:
Ripeto e confermo quanto da me scritto a proposito dei casi di tetano "NEONATALE" (la forma più temibile di tetano) ovvero in bambini "fino al primo mese di vita". L'ultimo risale al 1982. Dire che ci sono stati 200 casi di tetano dal 1982 in poi tra bambini e adolescenti "fino ai 14 anni" è tutta un'altra cosa da quanto da me scritto. Se vogliamo parlare di questa fascia d'età invece, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, dal 1993 il tetano è praticamente scomparso non solo tra i bambini/adolescenti fino ai 14 anni d'età ma addirittura anche tra i ragazzi fino ai 24 anni (escludendo quegli unici casi del 2006 e del 2008). Non mi pare quindi che sia una malattia così temibile e sicuramente non tanto da giustificare una vaccinazione di massa obbligatoria in età pediatrica. Facendo due banali calcoli statistici possiamo dire che è di gran lunga più probabile per un giovane essere investito da un auto passeggiando in città che ammalarsi di tetano e, così ragionando, si dovrebbe sconsigliare ai giovani fino ai 25 anni d'età di uscir di casa. Il ché sarebbe lo stesso un'assurdità vista l'enorme incidenza di incidenti domestici anche gravi che si verificano ogni anno tra i bambini. Insomma, mi pare chiaro che abbiamo problemi ben più importanti e frequenti di cui preoccuparci del "terribile" tetano. Se poi qualcuno vuol divertirsi a fare del terrorismo raccontando ciò che ormai si trova scritto solo nei libri di Medicina, su quanto cioè il tetano possa esser grave e dare sofferenza, allora mi dissocio subito dalla discussione perché nella vita ho occupazioni migliori con cui passare il tempo.

Dott. Tancredi Ascani

Medico omeopata
I punti da lui sollevati in questo primo commento sono:


domenica 29 maggio 2011

La rosolia: che senso ha vaccinare già a 12-15 mesi?

Altre domande che si sentono spesso sono:

" Se vaccino la mia bambina ora, ad un anno di vita, la protezione non sarà svanita quando sarà grande abbastanza per rimanere incinta? Non sarebbe quindi meglio aspettare qualche anno? In questo modo avrebbe l'opportunità di prendersi la rosolia naturalmente che da' una protezione più duratura. Se da adolescente non avrà gli anticorpi, potrò sempre farla vaccinare a quell'età. "

" Visto che le bambine piccole non possono rimanere incinte e ai maschi il problema non riguarda proprio, non sarebbe più logico vaccinare solo le ragazze prima della pubertà e le donne in età fertile? In fondo, la rosolia è una malattia benigna per i bambini ed è solo pericolosa se viene contratta da una donna incinta. "

Visto che l'obiettivo primario della vaccinazione anti-rosolia è quella di prevenire l'infezione in gravidanza che comporta un'alto rischio di gravi malformazioni nel feto (=  sindrome da rosolia congenita), l'idea di vaccinare solo le ragazze prima della pubertà e le donne in età fertile è sensata. Infatti, per molti anni questa è stata la strategia vaccinale in tanti paesi.

Però purtroppo non aveva funzionato secondo le previsioni e i casi di sindrome da rosolia congenita continuavano a verificarsi.


domenica 13 marzo 2011

Il vaccino esavalente e i casi di morte nei bambini dal 2° al 24° mese di vita

In questi giorni il Robert Koch Institut (RKI) di Berlino ha pubblicato una ricerca,  la TOKEN-Studie in cui sono stati esaminati 254 casi di uSUD (unexplained sudden unexpected deaths = casi di morte improvvisa, inaspettata e inspiegabile) avvenuti in tutta la Germania dal luglio 2005 al 2008. Lo scopo principale dello studio era di scoprire se c'è una connessione causale fra la vaccinazione esavalente e le morti improvvise nei bambini tra il 2° e 24° mese di vita.


Sono stati scientificamente analizzati i dati raccolti con questionari compilati dai genitori e dai medici, la documentazione delle vaccinazioni ed i risultati delle autopsie. Statisticamente è stato valutato un eventuale nesso temporale tra la vaccinazione e i casi di uSUD con il metodo Self-controlled-case-series (SCCS).  Per rafforzare ulteriormente i risultati ottenuti, è stata fatta anche un'analisi con un disegno "caso-controllo". In una parte indipendente dello studio che riguardava l'aspetto della medicina legale è stato cercato un'eventuale patogenesi, cioè un processo patogeno, in comune fra casi di morte improvvisa avvenuti dopo la vaccinazione.


lunedì 28 febbraio 2011

La sicurezza dei vaccini: la farmacovigilanza

L'elenco dei "danni da vaccino" che gli antivaccinisti presentano è lunghissimo, ma in realtà è puro terrore psicologico (volevo almeno per una volta usare una loro espressione che mi viene rivolta spesso) perché si tratta di eventi avversi raccolti in modo passivo con la vaccinovigilanza, come per esempio quello degli USA, il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Questi dati vengono frequentemente citati dagli oppositori alle vaccinazioni con l'intento di spaventare i genitori.

Nella pagina delle domande frequenti del sito del VAERS si legge:

Sono tutti gli eventi avversi segnalati al VAERS causati dai vaccini?

No. Il VAERS riceve le segnalazioni di molti eventi avversi che si verificano dopo le vaccinazioni. Alcuni si verificano casualmente in seguito alla vaccinazione, mentre altri possono essere causati dai vaccini. Studi ad hoc possono aiutare a determinare se un vaccino ha veramente causato un determinato evento avverso. Solo perché un evento avverso è accaduto dopo che una persona è stata vaccinata, non vuol dire che il vaccino lo ha causato. Altri fattori, come la storia medica del paziente, altri medicinali che sono stati presi vicino al periodo della vaccinazione, potrebbero essere la causa. E 'importante ricordare che molti eventi avversi segnalati al VAERS potrebbero non essere stati causati dai vaccini.

Essendo una raccolta passiva e non controllata, basta una correlazione temporale per finire in questa lista, senza prova di causalità. Lo scopo è di monitorare la sicurezza dei vaccini. Per esempio se gli esperti che controllano i dati notano che un evento viene riportato più spesso di quanto ci si aspetta, conoscendo la frequenza normale di questo nella popolazione o nei vaccinati, questo viene interpretato come segnale da approfondire. Comunque, tutti i casi di eventi avversi gravi vengono approfonditi dal personale del VAERS. Si contatta il medico curante, richiede le cartelle cliniche ed altre informazioni e si esamina accuratamente ognuno di questi eventi per capire se c'è una correlazione causale con il vaccino o con il particolare lotto usato.


domenica 20 febbraio 2011

Il vaccino antipertosse e le allergie - II° parte

Questa è la seconda parte del mio articolo sul tema vaccini e allergie. La prima parte si trova qui:

Il vaccino antipertosse e le allergie - I° parte

Domanda: Per quale motivo i vaccini dovrebbero avere a che fare con le allergie?
Risposta: Perché negli ultimi decenni l'incidenza delle allergie è aumentata e contemporaneamente anche il numero dei vaccini.


Questo mi fa venire in mente una ricerca molto istruttiva:


Paediatr Perinat Epidemiol. 2004 Jan;18(1):88-92.
New evidence for the theory of the stork
Höfer T et al.
Federal Institute for Risk Assessment, Berlin, Germany

Questo studio ha trovato una correlazione significativa fra la popolazione delle cicogne e il numero delle nascite. Meno cicogne c'erano, meno bambini sono nati. Ecco quindi la prova che le cicogne portano i bambini.....o no??

E anche questo:


domenica 13 febbraio 2011

Il vaccino antipertosse e le allergie - I° parte

Alcuni genitori temono che i vaccini possano causare allergie incluso l'asma.

E' un tema molto vasto perciò lo suddividerò in diversi post cominciando dal vaccino antipertosse cellulare (a cellule batteriche intere, uccise) che è quello che viene incriminato più spesso dagli antivaccinisti, per quanto riguarda le allergie. (Nella maggior parte dei paesi industrializzati si usa da anni l'antipertosse acellulare che contiene solo alcune parti del batterio, altamente purificate.)

Per loro tutto sembra molto semplice. Vanno su Pubmed, fanno una ricerca di studi sul tema richiesto (per esempio: "immunization DPT asthma"). Leggono gli abstract e selezionano quelli in cui viene riportata un'associazione positiva tra il vaccino e l'asma, senza controllare la qualità dello studio.

Citano persino i case report ignorando il fatto che il singolo caso clinico può rappresentare un dato inusuale rispetto alla popolazione media e quindi non può essere preso a prova di una relazione causale; quest’ultima cosa vale del resto anche per alcuni tipi (disegni) di studi epidemiologici che sono in grado di stabilire un’associazione tra l’eposizione a un fattore di rischio e una malattia ma non di provare un nesso causale.


domenica 6 febbraio 2011

Il vaccino antipolio orale (OPV o SABIN) e la retromutazione

Questo è il terzo post dedicato alla polio. Gli altri che ho scritto finora sono:


Prima di cominciare con il tema del presente post, vorrei aggiungere una notizia che riguarda il post precedente sulla polio, quello in cui avevo esaminato l'argomento dell'epidemia in Indonesia dopo lo tsunami.
Avevo scritto al Dr. David Hipgrave che ai tempi dell'epidemia era il direttore dei programmi per la salute e la nutrizione dell' UNICEF  Indonesia (attualmente è il direttore per la salute, la nutrizione, l'acqua, l'ambiente e l'igiene dell'UNICEF Cina) che nel frattempo mi ha mandato del materiale. Mi ha risposto che nella regione di Aceh (che è quella maggiormente colpita dallo tsunami) la copertura per la terza dose del vaccino DTP (difterite, tetano e pertosse) era del 48,5%. Questo dato era stato rilevato durante un'indagine fatta nel settembre 2005, 9 mesi dopo lo tsunami. Il Dr. Hipgrave mi ha spiegato che la copertura del vaccino DTP e del vaccino contro il morbillo è indicativa  anche per la copertura per OPV3 (3 dosi di antipolio orale) perché i vaccini che fanno parte dell'EPI (Expanded Programme on Immunization) vengono somministrati insieme. Ha anche sottolineato che la regione di Aceh non era l'unica in Indonesia con una copertura vaccinale così bassa.


domenica 30 gennaio 2011

I presunti effetti positivi del morbillo

L'idea che il morbillo abbia effetti positivi sullo sviluppo dei bambini fonda le radici nell'antroposofia di Rudolf Steiner.

Gli antroposofi credono che alla nascita si possiede solo il corpo ereditato. Per diventare una persona individuale, l'io e l'anima che provengono dalle vite precedenti, devono fondersi con il corpo.

Cito dalla trascrizione di una conferenza tenuta il 23 marzo 2002 da un medico antroposofo: "Le malattie infettive e la loro terapia"


domenica 23 gennaio 2011

La poliomielite e l'eradicazione... delle dicerie: lo tsunami

Uno degli argomenti principali degli anti-vaccinisti è che i vaccini non sono efficaci, cioè che non offrono alcun benefit, ma solo rischi. Il vaccino antipolio non fa eccezione.

Cercano con tutti i mezzi di provare questa tesi, con grafici manipolati, con dati strappati dal contesto etc. Usano anche qualche esempio concreto, come l'epidemia di polio in Indonesia nel 2005, pochi mesi dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004. Questo argomento si può leggere in tanti forum di anti-vaccinisti ma userò per consuetudine il libro del dott. Serravalle "Bambini super-vaccinati" che è ricco di argomenti contro i vaccini e quindi di spunti per i miei post. Nel capitolo sulla polio si legge come segue:

Ancora più evidente è l'esperienza dell'Indonesia. In questo paese dal 1995 non si registravano più casi di polio da virus selvaggio con una copertura vaccinale del 70%. Negli anni successivi intense campagne di vaccinazioni di massa hanno portato ad avere un'immunizzazione della popolazione superiore al 90%, ma questo non è servito a non avere più casi di malattia quando, nel dicembre 2004, la tragedia dello tsunami ha distrutto reti idriche e sistemi fognari, lasciando la popolazione in condizioni di vita di estrema precarietà. Così, nonostante l'ampia diffusione della vaccinazione, la polio è ricomparsa.

Questo esempio viene fatto per sottolineare la tesi che la mancanza d'acqua potabile e le condizioni igieniche precarie sono l'unico motivo per cui si sviluppano le epidemie di polio e che l'impatto della vaccinazione è praticamente zero.

domenica 16 gennaio 2011

La poliomielite: ha senso vaccinare contro una malattia che da noi non c'è più?

La poliomielite [dal greco poli, grigio, e myelos, midollo spinale] è una malattia infettiva molto contagiosa, paralizzante e potenzialmente mortale. Viene causata da tre tipi di poliovirus appartenenti alla famiglia dei picornavirus (pico sta per piccolo, quindi il nome indica che si tratta di un "piccolo virus a RNA").

Non esiste nessuna cura, l'unico modo per evitare le gravi complicanze è la prevenzione, cioè la vaccinazione.

Il contagio avviene attraverso il tratto alimentare. Ci sono prove che anche le mosche possono contribuire in modo passivo alla trasmissione, contaminando il cibo. I virus si moltiplicano nella mucosa intestinale ma anche nella mucosa orofaringea (nella gola e nel naso), quindi il contagio avviene principalmente per via oro-fecale ma, per un periodo più limitato, può anche avvenire tramite goccioline di saliva, per esempio con un colpo di tosse o degli starnuti. I soggetti contagiati di polio eliminano i virus per alcune settimane con le feci. Anche chi non manifesta i sintomi della malattia - nel 95% dei contagiati l'infezione ha un decorso asintomatico (inapparente) - può trasmettere i virus.


domenica 9 gennaio 2011

Il morbillo nel primo anno di vita - gli anticorpi materni

Questa è la seconda parte dell'articolo sul morbillo nel primo anno di vita. La prima parte è "Il morbillo nel primo anno di vita - l'incidenza".

Negli ultimi mesi prima della nascita la madre trasmette al bambino gli anticorpi per la maggior parte delle malattie che lei ha avuto fino a quel momento o contro cui è stata vaccinata. In questo modo il bambino è protetto nei primi mesi di vita.

Il livello di anticorpi materni contro il morbillo che il bambino riceve è più basso se la madre era stata vaccinata rispetto a quello che viene trasmesso se la madre aveva avuto il morbillo.

Questo fatto è per gli antivaccinisti uno degli argomenti con cui cercano di convincere i genitori di non far vaccinare i propri bambini.

Vediamo ora la parte della citazione dal libro "Bambini supervaccinati" del dott. Serravalle  che avevo tagliato nella prima parte di questo articolo "Il morbillo nel primo anno di vita - l'incidenza":


domenica 2 gennaio 2011

Il morbillo nel primo anno di vita - l'incidenza

Il vaccino antimorbillo è preso più di mira, da parte degli antivaccinisti, degli altri vaccini. Uno dei motivi potrebbe essere che si tratta di un vaccino non obbligatorio ma "solo" raccomandato. Un altro è, che molte persone credono erroneamente che si tratta di una malattia innocua, almeno nei paesi industrializzati.

Gli articoli che ho scritto finora per questo blog sul tema morbillo e in cui ho esaminato alcune di queste dicerie sono:

Vaccino contro il morbillo e rischio di panencefalite sclerosante subacuta (PESS)
Il vaccino antimorbillo: l'efficacia
Il vaccino antimorbillo può causare la morte?

Altri tre articoli nel mio sito Vaccinfo al capitolo "Pescato nella rete" (una raccolta di dicerie trovate nel web, nei libri, nella radio e TV etc.):
L'efficacia del vaccino antimorbillo: il caso USA
Il vaccino antimorbillo e la meningite asettica
Il morbillo in Italia nel 2007 


L'argomento che tratterò oggi è abbastanza complesso perciò lo suddividerò in due post.


Ho trovato un buon riassunto delle critiche mosse da parte degli antivaccinisti nel libro del dott. Eugenio Serravalle (pediatra omeopata) "Bambini supervaccinati" che ho già usato altre volte in questo blog come punto di partenza per i miei post.

Lui scrive nell'articolo sul morbillo: