domenica 28 novembre 2010

Puntata sui vaccini di "Tornando a casa" di Enrica Bonaccorti del 23 nov 2010

Martedì scorso ho sentito casualmente la trasmissione di Enrica Bonaccorti "Tornando a casa" su Radio Rai 1 che trattava in quella puntata il tema vaccini.
Naturalmente avevano tutta la mia attenzione ma non condivido tante delle cose dette. Ho dovuto constatare che il programma era basato su una preparazione piuttosto povera. L'impressione è che gli autori della trasmissione avessero preferito scegliere come ospite un medico che tendenzialmente parlasse in modo negativo dei vaccini. Altrimenti non si spiega perché non si sono consultati con un vero esperto di vaccini. 

Per spiegare meglio che cosa mi ha disturbato in concreto in questa puntata di "Torniamo a casa" (che ascolto di tanto in tanto con piacere) commenterò alcune delle cose scritte nella presentazione di questa puntata sulla pagina web della RAI e di quelle dette durante la puntata (cliccare sull'immagine per ingrandirla):



"I più noti sono i vaccini per i bambini, considerati obbligatori: per evitare alcune malattie, dal vaiolo alla rabbia, dal tetano alla poliomielite, dalla tubercolosi al morbillo, alla parotite, alla rosolia..."

Il vaiolo è stato completamente eradicato da 30 anni (l'ultimo caso risale al 1977), perciò da allora questo vaccino non è più in uso. Nemmeno il vaccino contro la rabbia o contro la tubercolosi fanno parte del calendario vaccinale per l'infanzia.



"Ci sono poi i cosiddetti vaccini raccomandati o consigliati: contro l'AIDS; le infezioni tropicali; le malattie rare.."
 Purtroppo ad oggi non viene raccomandato nessun vaccino contro l'infezione con HIV/AIDS), perchè  ancora in fase di sperimentazione.

Vedi: Recent Progress in AIDS Vaccine Science

 "Per arrivare a quelli contro l'influenza, sempre più diffusi negli ultimi anni. E intorno ai vaccini, alle loro proprietà, alla loro effettiva utilità, si sono confrontati e si confrontano ricercatori, operatori sanitari e cittadini. Con pareri discordi. Spesso opposti."

I pareri potranno anche essere discordi ma nella comunità scientifica c'è consenso unanime a favore dei vaccini raccomandati. Solo pochi medici, in contrasto con l'evidenza scientifica, si dichiarano contrari alle vaccinazioni. Di solito si tratta di omeopati, antroposofi, cioè fortemente influenzati da credenze non supportate - e addirittura ampiamente smentite - dalla ricerca scientifica.

"Quanto è utile, dunque, il vaccino? In quali casi è bene ricorrervi? Quali sono effettivamente indispensabili, e quali no? Quali controindicazioni possono avere? L'uso di un vaccino - a cominciare da quello contro l'influenza - può effettivamente mettere al sicuro dal contagio?"
L'ultima domanda è posta in modo un po' infelice perché nessun vaccino può garantire al 100% la sicurezza di essere protetti dal contagio.

"Ne parleremo oggi con un esperto, il dott. IVO PULCINI."

Sicuramente sarebbe stato meglio per gli ascoltatori se i responsabili del programma avessero invitato un vero esperto di vaccinazioni e non un medico sportivo e cardiologo. 

La trasmissione comincia con le domande di un ascoltatore che afferma di farsi vaccinare, con soddisfazione, da più di 10 anni contro l'influenza perché nel passato si era ammalato di influenza e aveva quindi il terrore di ripetere questa esperienza. La sua domanda era se il suo sistema immunitario non fosse molto efficace perché doveva ripetere il vaccino ogni anno. Gli era anche venuto il dubbio che la raccomandazione di ripetere il vaccino anti-influenzale ogni anno fosse in realtà una manovra disonesta delle case farmaceutiche per fare più soldi.

Il dott. Ivo Pulcini spiega nella sua risposta brevemente che cosa è un vaccino, cioè delle sostanze che vengono introdotte nell'organismo e che provocano la produzione di anticorpi. Poi specifica che queste sostanze sono ottenute con batteri o virus o addirittura con tossine che vengono prodotte dai virus.

Non sono i virus che producono tossine, ma solo i batteri sono capaci di fare questo, ma probabilmente era solo un errore involontario a causa dell'emozione. Vorrei sottolineare che i vaccini che sono diretti contro queste tossine (la antitetanica e l'antidifterica) contengono cosiddetti tossoidi e mai e poi mai le tossine. Tossoidi sono tossine inattivate cioè rese completamente innocue. Ecco la definizione di tossoide che si trova nel sito del Center of Disease Control: una tossina modificata per renderla atossica che però è ancora in grado di  stimolare l'organismo a produrre antitossine.


Dopo il dott. Pulcini spiega il motivo per cui il vaccino contro l'influenza va fatto ogni anno nuovamente, cioè perchè i virus dell'influenza mutano spesso per eludere il sistema immunitario. Ogni anno l'OMS decide quali ceppi circoleranno con più probabilità nell'inverno a venire e l'efficacia del vaccino dipende dai ceppi di virus che saranno effettivamente in circolazione. Se gli antigeni del vaccino non corrispondono ai ceppi che causano l'influenza di quell'inverno, si crede di essere protetti ma invece è come si il vaccino fosse acqua fresca.


Sarebbe stato il caso di rimarcare che:

1) quasi sempre i ceppi scelti dall'OMS per il vaccino corrispondono a quelli in circolazione

2) si può anche verificare una cosiddetta cross-immunity che protegge da un ceppo non identico ma antigenicamente molto simile

Cito dal libro di testo "Microbiologia" quarta edizione di Bernard D.Davis, Renato Dulbecco, Hermann N. Eisen e Harold S. Ginsberg (Zanichelli) nel capitolo sui virus dell'influenza:  

"I cambiamenti minori che si verificano più frequentemente fra le epidemie, invece, possono ridurre l'efficacia del vaccino, ma non renderlo inutile."

Dopo una pausa per il giornale radio Enrica legge tre SMS che sono stati mandati da ascoltatori contrari alle vaccinazioni.

Nel primo messaggio un'ascoltatrice scrive che per lei i vaccini hanno funzionato alla rovescia. E il secondo ascoltatore: "Vaccini? No grazie!" aggiungendo che al militare gli sono stati fatti tutti i vaccini obbligatori e poi si è trovato positivo all'epatite C. Nel  terzo SMS un'ascoltatrice riporta di essere stata vaccinata contro l'influenza per poi stare per una settimana a letto con la febbre.

Enrica chiede il parere del dott. Pulcini che risponde "sono d'accordo". Ma come??? Non sarebbe stato il caso di chiarire anzitutto che il fatto che uno si trova positivo all'epatite C non c'entra assolutamente niente con i vaccini: nè può essere causato da questi, nè si può dire che il vaccino non ha funzionato, per il semplice motivo che non esiste nessun vaccino contro l'epatite C!

Invece il dott. Pulcini ci svela che lui stesso non si fa vaccinare contro l'influenza e addirittura  la sua mamma di 87 anni non ha mai fatto questo vaccino. Poi aggiunge che non fa vaccinare nemmeno i propri pazienti. Dice che la maggior parte dei suoi pazienti che si vaccinano contro la "sua volontà" (!) poi contraggono la sindrome influenzale.

E' invece un dovere etico per un medico farsi vaccinare per non trasmettere il virus ai propri pazienti e se poi si hanno genitori anziani si aggiunge anche questo ulteriore dovere verso di loro per non portargli a casa il virus che per persone avanti con l'età può avere conseguenze anche mortali. Il loro sistema immunitario non è più così efficace come nei soggetti più giovani e purtroppo per questo motivo per loro anche il vaccino non è così efficace come si vorrebbe.


Il vaccino anti-influenzale è diretto solo contro i virus dell'influenza, ma non protegge per niente dai ca. 200 virus che possono provocare sintomi molto simili. La differenza tra l'influenza e questi altri virus è che la prima è molto più pericolosa, soprattutto per i gruppi a rischio, come lo sono appunto gli anziani. Ogni anno, in Italia,  moiono migliaia di persone a causa dell'influenza, soprattutto persone sopra i 60 anni. E a ciascuna di queste persone il virus era stato trasmesso da qualcuno che magari è convinto che il vaccino non serve perché è una malattia innocua.

Il dott. Pulcini dice che per le persone sane è meglio farsi l'influenza così diventa una vaccinazione attiva anzichè una vaccinazione passiva.

Non sono d'accordo con questa definizione. Intanto se uno si ammala di influenza non si può parlare di vaccino perché la caratteristica principale è la PREVENZIONE della malattia.

Il mio secondo punto di critica è che definisce il vaccino anti-influenzale come "vaccino passivo". Un "vaccino passivo" è il termine che si usa per descrivere l'iniezione di immunoglobuline (anticorpi) nell'organismo di una persona con una sospetta infezione. Le immunoglobuline - che si ricavano dal sangue di persone vaccinate - circolano per qualche settimana/mese nel sangue del paziente per evitare che la malattia si manifesta. Il paziente non produce però anticorpi propri e non acquista immunità.  Questo si chiama vaccino passivo. In realtà non si tratta di un vaccino, ma di anticorpi prodotti dall'organismo di un'altra persona, perché l'organismo del paziente non farebbe in tempo a farsi una propria immunità - la malattia arriverebbe prima. Questo tipo di "vaccino" si usa in casi di un sospetto di tetano. Il paziente deve poi comunque essere vaccinato per sviluppare una propria immunità per prevenire la malattia nel futuro.

Il dott. Pulcini: "La scelta dei tipi di virus contenuti nel vaccino è ipotetica. L'efficacia qualora ci fosse questa corrispondenza tra il virus circolante e il virus nel vaccino - è del 30/40% qualcuno dice del 60%". Le controindicazioni sono tante e se non c'è corrispondenza tra il virus circolante e il virus contenuto nel vaccino l'effetto è nullo, anzi è solamente  dannoso."

In realtà la protezione negli adulti sani varia fra il 70 e il 90%. Quel 30-40% si riferisce agli anziani.

Enrica gli chiede "come facciamo noi a capirlo" e lui risponde che non lo dobbiamo capire ma ci dobbiamo fidare solo del medico. Enrica: "Per cui non è l'età?" e la risposta è "Ma quale età!" e porta nuovamente l'esempio di sua madre che ha 87 anni e che non si è mai vaccinata contro l'influenza. Secondo lui è necessario solo quando ci sono delle patologie a rischio. Poi si lamenta che ha difficoltà a convincere i propri paziente a non farsi vaccinare e molti lo fanno lo stesso, contro il suo parere.

Insomma, i dati parlano chiaro. Ca. il 90% dei decessi a causa dell'influenza riguarda persone al di sopra dei 60 anni ed è per questo che si raccomanda la vaccinazione anti-influenzale soprattutto a questo gruppo di persone. E' troppo superficiale prendere come "prova" dell'inutilità di questa raccomandazione una persona che a 87 anni non è ancora morta anche senza questo vaccino. Somiglia all'argomento di quello che ha un nonno fumatore che ha 90 anni. Senza mettere sull'altro piatto della bilancia quelli che invece sono morti per l'influenza, l'argomento della mamma 87-enne non ci dice assolutamente niente.


Poi aggiunge che le controindicazioni per il vaccino antiinfluenzale sono tante.

Enrica legge un'altro SMS di un padre che si è fatto vaccinare contro l'influenza per proteggere indirettamente il proprio bambino di 2 mesi, cioè per non trasmettergli il virus. Chiede se ha fatto male.

Il dott. Pulcini risponde che non è stata una scelta sensata perché il bambino ha gli anticorpi della madre ed è quindi protetto.

Ma quali anticorpi può avere il bambino, se la madre potrebbe avergli trasmesso prima della gravidanza al massimo quelli dell'influenza dell'anno precedente, sempre se fosse stata infetta. Non ha però gli anticorpi dei ceppi nuovi. Se la madre si dovesse ammalare d'influenza la può benissimo attaccare al suo bambino perché se lei non possedeva anticorpi protettivi, da chi avrebbe il bambino preso gli anticorpi??? Quel padre ha fatto proprio bene a farsi vaccinare per proteggere indirettamente il bambino dal contagio.


La prossima informazione del dott. Pulcini è che normalmente questi virus stanno dentro di noi ma non hanno nessun'azione patogena perché non hanno forza. Solo quando abbassiamo la nostra temperatura corporea acquistano forza e ci fanno ammalare. Prendono forza tra i 16 e 22°C. Ecco perché - prosegue - non bisogna abbassare la febbre violentemente. La febbre è una protezione. Sopra i 32° il virus dell'influenza muore.

Non sono d'accordo con l'affermazione che i virus dell'influenza si trovano già nel nostro organismo e aspettano solo un buon momento per diventare virulenti. Non esistono portatori sani di virus influenzali. C'è il contagio tra una persona e l'altra, i virus infettano le mucose, entrando nelle cellule dove si moltiplicano. Dopo un periodo di incubazione la malattia si manifesta. Ci sono persone (ca. il 50% degli infettati) che non sviluppano la malattia perché il  loro sistema immunitario elimina i virus prima che questi possono provocare grossi danni. Ma anche questo non significa che "i virus normalmente stanno dentro di noi".

Mi interesserebbe sapere quando una persona viva raggiunge 16-22° che permettono ai virus "che sono dentro il suo organismo" di "prendere forza". E se il virus dell'influenza "morisse" davvero a 32°C non potrebbe mai infettare nessun essere umano.

Ho fatto delle ricerche su questa faccenda della temperatura e riporto due passaggi dal libro "Microbiologia" che ho già menzionato sopra:

"Infatti, i virus virulenti si moltiplicano bene a temperature elevate, che insorgono durante la malattia (per es. oltre i 39°)". Capitol 51 "Patogenesi delle infezioni virali" numero 1926.


"Al contrario, mutanti temperatura-sensibili (ts) incapaci di crescere e moltiplicarsi efficacemente a temperature superiori a 37°C e mutanti adatte al freddo (cold-adapted) (che si moltiplicano meglio a 32°C) sono meno virulenti e potrebbero essere utili per vaccini a virus vivi. Tuttavia, la dimostrazione che tali mutanti revertono al fenotipo selvaggio con una frequenza relativamente elevata potrebbe rappresentare un inconveniente insuperabile per il loro uso a questo scopo." Capitolo 56 "Orthomyxovirus", sottocapitolo "I virus influenzali" numero 2083

Si puo fare una ricerca su Pubmed scrivendo "Temperature-sensitive mutants of influenza A virus".


La domanda successiva di un'ascoltatore è se con l'asma sia meglio prendersi l'influenza o fare il vaccino. Il dott. Pulcini - in netto contrasto con le raccomandazioni internazionali - dice che secondo lui è meglio che prenda l'influenza perché chi soffre di asma rischia una severa reazione di tipo allergico al vaccino.

Non è così; anzi, alle persone con l'asma si raccomanda il vaccino perché fanno parte dei gruppi ad alto rischio di gravi complicanze in caso di influenza!

Ora il dott. Pulcini elenca le controindicazioni al vaccino anti-influenzale:

  • - lattanti sotto i sei mesi
  • - le persone allergiche (e qui include chi ha l'asma) e soprattutto chi è allergico all'uovo o ad altre sostanze  contenute nel vaccino e chi ha avuto nel passato una reazione allergica a questo vaccino
  • - persone che hanno avuto la sindrome di Guillain Barrè



Il dott. Pulcini aggiunge che facendo il vaccino antiinfluenzale ci si può ammalare di questa sindrome. "Una mia paziente a Ciampino non mi ha dato retta, ha fatto lo stesso il vaccino e ha avuto questa sindrome."

 Secondo la ricerca scientifica  l'influenza stessa (e non il vaccino antiinfluenzale) può causare questa rara sindrome.

Per quanto riguarda la controindicazione per i soggetti allergici all'uovo, questa vale solo per chi ha già avuto una reazione anafilattica all'uovo, perché oggi i vaccini sono altamente purificati e contengono solo minuscole particelle di queste proteine. L'asma non è una controindicazione per questo vaccino; al contrario, gli asmatici fanno parte dei gruppi a rischio a cui viene raccomandato di farsi vaccinare.

Da notare è anche che dopo aver sentito le controindicazioni (che poi in realtà non sono tante come il dott. Pulcini aveva preannunciato) ci si aspetterebbe ora di sentire per chi è raccomandato questo vaccino. Anzi, di solito viene prima questa informazione e dopo le controindicazioni. In questa intervista invece si nota una grande enfasi sulle controindicazioni.

Enrica legge altri due SMS. La prima dice "Ma Enrica, questo medico ci distrugge il mito dell'adulto vaccinato" e la seconda "Ma la tesi del professore non contrasta con gli approfondimenti della ricerca?"

La risposta del dott. Pulcini a queste due domande: "Abbiamo l'insuccesso della campagna vaccinale del 2009, ce l'abbiamo sotto gli occhi, no? Contro l'influenza pandemica che poi non è arrivata. E che è stata rifiutata sia dai pazienti sia dai medici. (...) spesso la ricerca non va di pari passo e non dialoga con il medico che sta sul campo. La ricerca va per conto suo e il medico va per conto suo. Così non può andare, le informazioni deformano la realtà, si tratta spesso di disinformazione. Molti si fanno il vaccino perché l'hanno sentito alla televisione."

Primo punto: L'influenza pandemica è arrivata, eccome! Evidentemente anche il dott. Pulcini si è schierato con quelli che negano l'esistenza della pandemia del 2009.

Secondo punto: Che cosa prova l'insuccesso di una campagna vaccinale? Ha forse la stessa qualità della ricerca scientifica? Io ho trovato molto imbarazzanti le tante polemiche che sono state sollevate durante la pandemia 2009. Era molto frustrante dover vedere quanto poco preparati sono i medici in Italia nel campo delle vaccinazioni. Per me questo era solo una prova d'ignoranza, non una prova contro l'utilità del vaccino.

Il prossimo SMS di un'ascoltatore ci delizia con il consiglio che gli anticorpi si fanno mangiando la crosta del formaggio e stando poco vestiti anche con la neve.

Dott. Pulcini: "Il virus dell'influenza è stato scoperto nel 1933 ma già si parla nel quinto secolo avanti Cristo di epidemie d'influenza in Grecia (...) nel 46 si è parlato per la prima volta di influenza,questa parola è nata nel 46."

In realtà il termine influenza - per definire questo tipo di malattia - è in uso addirittura dal medioevo.



Cito dal capitolo sull'influenza dal sito "Mondi Medievali"


"Il termine “influenza” è stato coniato nel Medioevo per indicare una patologia “influenzata” da eventi particolari, quali congiunzioni astrali sfavorevoli: «Ab occulta coeli influentia» (nel XVI secolo a Firenze) e come tale destinata a contagiare un numero elevato di individui."


Anche questo trattato storico del 1837 prova che il termine influenza è nato secoli fa:





Enrica legge la mail di un ascoltatore che chiede quando manderà in onda un medico che è a favore delle vaccinazioni.

Un'altro SMS dice "A mia figlia di 2 anni dovrei fare l'ultimo vaccino per finire la serie consigliata. Allora che cosa devo fare? Lo evito questo trauma?"

Il dott. Pulcini risponde che lo deve fare e che qui si è in un'altro ambito. Poi spiega quali problemi possono causare malattie come morbillo, parotite, rosolia e varicella. Alla domanda di Enrica su quale vaccinazioni sono obbligatorie risponde: "4 sono obbligatorie in realtà le mamma fanno sei perché aggiungono anche l'antimeningite e l'antiepatite B"

L'antiepatite B fa però parte delle 4 vaccinazioni obbligatorie che sono:
  • antidifterica
  • antitetanica
  • antipoliomielitica
  • antiepatite virale B.

Al SMS successivo di un ascoltatore che ha deciso di non far vaccinare il proprio bambino di 5 mesi nemmeno con le vaccinazioni obbligatorie perché ritiene che i vaccini siano molto più pericolosi di quanto ci viene detto e anche quasi completamente inutili, il dott. Pulcini risponde: "Questa persona è integralista. Ci sono dei casi studiati che il vaccino invece di far bene può creare dei seri problemi. Lo sappiamo perché abbiamo fatto degli studi. In passato si è un po' largheggiato su certi vaccini e sulle componenti dei vaccini. Sono stati messi dentro delle sostanze per cui oggi ne paghiamo le conseguenze. Tuttavia la liberta che abbiamo grazie a dio ci consente anche di non sottostare a questo obbligo e ci sono persone che non vaccinano i propri figli che vanno a scuola lo stesso. Non c'è nessun obbligo."

Qui si doveva sottolineare - secondo me - la grande importanza dei vaccini del calendario vaccinale e spiegare che gli eventi avversi sono estremamente rari. Invece il dott. Pulcini ha praticamente confermato l'opinione dell'ascoltatore, che i vaccini siano molto più pericolosi di quanto si dice. Critica le sostanze che erano state messe nei vaccini di una volta e dice che oggi ne paghiamo le conseguenze. Questa è una denigrazione delle vaccinazioni senza fondamento scientifico, ma solo un'opinione. A quali sostanze si riferisce il dott. Pulcini? Se pensa al tiomersal, in nessuno dei tanti studi è stato trovato che abbia causato danni ai bambini. E con quali vaccini si è "largheggiato"? Erano e sono tuttora tutti molto importanti.

Dopo un'interruzione da Onda verde e le anticipazioni del GR1 delle 19:00 Enrica riporta la testimoniaza di un collega: "Mia nonna da quando ha avuto la spagnola non ha mai più avuto nemmeno un raffreddore." E alcuni ascoltatori hanno detto a Enrica che avevano preso il tetano "e poi mai più un'influenza e mai più una malattia." Chiede quindi al suo ospite: "Chi passa attraverso le forche caudine e una grossa invasione virale, e ne esce ovviamente, dopo è vaccinato a vita?"

Il dott. Pulcini conferma: "Fortifica il sistema immunitario che diventa più robusto e molto più forte e se fa una vita sana e uno stile di vita corretto ha tutte le possibilità di non ammalarsi. Io sono uno di quelli. Cioè nella mia vita non ho mai fatto un giorno di assenza, non ho mai avuto una malattia."

E' vero - molti milioni di persone non hanno più preso nè un raffreddore nè una qualsiasi altra malattia dopo essersi ammalati della spagnola - perché i morti non si ammalano più. Anche la nonna del collega poteva essere morta per la spagnola, ma siccome è stata fortunata ed è sopravvissuta, poteva riportare la sua esperienza. Probabilmente è sopravvissuta proprio perché aveva un sistema immunitario particolarmente efficiente e non viceversa, cioè non credo che prima era debole e grazie all'influenza "spagnola" è diventata all'improvviso forte. Era "forte" già prima altrimenti l'influenza l'avrebbe probabilmente uccisa. Lo stesso potrebbe valere a chi ha avuto il tetano ed è sopravvissuto (ancora oggi, con tutti i mezzi moderni, il 50% dei malati di tetano muore). Il dott. Pulcini sembra non aver avuto bisogno di una grave malattia per diventare resistente alle malattie.

Invece di incoraggiare le persone di farsi il richiamo antitetanico perché il tetano è una malattia molto pericolosa e terribile, sostiene chi non si vuole far vaccinare condividendo l'opinione che il tetano irrubostisce l'organismo ed è praticamente un toccasana.


Arriva un'SMS di una dottoressa che non è d'accordo con quello che il dott. Pulcini ha detto durante la tramissione. Enrica la fa richiamare e dopo una pausa musicale, eccoci finalmente a sentire le parole di una vera esperta di vaccinazioni. La dott.ssa Luciana Nicolosi, pediatra e infettivologa, referente per le vaccinazioni a rischio all'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lei spiega che le persone che oggi nei paesi industrializzati decidono di non far vaccinare i propri figli possono stare relativamente tranquilli perché tutti gli altri che li circondano sono vaccinati e li proteggono indirettamente. Dice che la vaccinazione va inteso come un diritto e anche un dovere sociale. Corregge anche una delle controindicazioni per il vaccino anti-influenzale che il dott. Pulcini ha elencato, cioè che per il soggetto asmatico il vaccino anti-influenzale può essere controindicato, ma solo se è un asmatico grave e persistente. "L'allergico all'uovo: e più che dimostrato ormai scientificamente che in realtà la quantità di proteine dell'uovo in un vaccino come quello anti-influenzale che è allestito appunto sull'uovo, sono talmente infinitesimali da non poter provocare una reazione. Ma chi ha un'allergia all'uovo si intende che ha avuto uno shock anafilattico."

Ho trovato l'articolo sull'influenza a cura della dott.ssa Nicolosi dove si trovano informazioni scientificamente corrette e aggiornate.

La domanda finale di Enrica alla fine del colloquio telefonico con la dott.ssa Nicolosi è: "Insomma, lei è molto più pro-vaccini evidentemente del professor Pulcini." e la risposta della dottoressa è ovviamente affermativa.

Il dott. Pulcini commenta quest'ultima frase:

"Io, in realtà, non è che mi sono schierato assolutamente contro i vaccini. Ho detto semplicemente che è di pertinenza medica e il medico, essendo un farmaco, stabilisce la diagnosi quindi la terapia o la prevenzione come in questo caso. Solo che la campagna vaccinale - se parliamo di quella influenzale ci capiscono tutti - non è basata sulla evidenze scientifiche ma addirittura su una comunicazione imperfetta tra la ricerca scientifica e la pratica clinica."

Siamo arrivati alla fine della trasmissione sulle vaccinazioni.

La mia impressione è che in questa puntata di "Tornando a casa" il dott. Pulcini abbia usato il vaccino contro l'influenza (che è comunque raccomandato solo a persone appartenenti a specifici gruppi a rischio) un po' come alibi per denigrare le campagne vaccinali in generale. Più di una volta mescola quello che dice sul vaccino anti-influenzale con i vaccini in generale. Non mi meravigliano i commenti e le reazioni degli ascoltatore, evidentemente tutti hanno capito che il dott. Pulcini e Enrica sono tendenzialmente contrari alle vaccinazioni, anche se il dott. Pulcini ha cercato con alcune frasi a smentire  questa impressione generale.

Per chi vuole sapere di più sull'influenza e i vaccini anti-influenzali consiglio di leggere il corrispondente capitolo nel Pink book (in inglese) del CDC (Center for Disease Control and Prevention).

9 commenti:

  1. Ciao e complimenti! È un piacere tornare a leggere i tuoi post!

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  2. Grazie dei tuoi commenti. In Futuro scriverò più spesso ma avevo bisogno di questa pausa.

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  3. Ciao, lieto di rileggerti.
    Che dire... è avvilente: per alcuni medici gli atteggiamenti modaioli prevalgono sulle evidenze scientifiche. Basti vedere lo spazio sempre più largo riservato dai quotidiani italiani (da la Repubblica a il Giornale) alla omeopatia. La tendenza è evidente.

    In qualche caso si tratta solo di posizioni in buona fede ma superficiali, alle cui basi non c'è una vera e propria elaborazione critica. In altri, invece, c'è una deliberata mistificazione dei fatti. Non si tratta più della libera espressione della propria opinione ma di una vera e propria violazione della deontologia medica a cui gli Ordini professionali continuano a essere sordi.

    Per quanto possa servire, dovremmo sollecitare più spesso gli Ordini a esprimere una valutazione su casi del genere.

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  4. Mi dispiace di non sapere chi è lei. Almeno per farle i complimenti per il grande e accurato lavoro che ha fatto. Diceva Marcel Proust che l'80% delle conscenze i dottori le apprendono dai propri pazienti. Aggiungo se hanno la pazienza e l'amore di ascoltarli e di non essere "docti cum libro". Infine non condivido quasi nulla di quello che dice, ma darei la vita perché possa avere la libertà di continuare a dirlo. Distinti saluti, Dr. Ivo Pulcini, medico sul campo e non in laboratorio.

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  5. Gentilissimo Dr. Pulcini,

    Grazie per il suo commento. Mi dispiace che non ci troviamo d'accordo ma per me il metodo scientifico è molto importante, anche sapendo naturalmente che è da considerare solo come una strada da segire e non come un arrivo o una risposta a tutte le domande, anzi ogni ricerca pubblicata apre nuove domande e strade. Gli studi scientifici nascono dalle osservazioni sul campo.

    Nel mio sito vaccinfo.it (linkato dal mio blog) può leggere chi sono:

    http://www.vaccinfo.it/ulrike.htm

    E c'è anche una mia presentazione nel mio sito allattiamo.it

    http://www.allattiamo.it/ulrike.htm

    Cordiali saluti
    Ulrike Schmidleithner (una semplice mamma austriaca, senza laurea)

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  6. Complimenti UlrikeS,
    meno male che ci sono persone come lei a controbilanciare in maniera corretta e scientifica la marea di disinformazione che dilaga su Internet e non solo.

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  7. La tecnica di taluni è nota e logora: si replica tentando di spostare l'attenzione sugli altri per non rispondere delle proprie dichiarazioni e delle proprie azioni. Il risultato però è sempre una brutta figura.

    La medicina sul campo, semmai, è questa:
    New meningitis vaccine will save thousands of lives in Africa - http://www.hpa.org.uk/NewsCentre/NationalPressReleases/2010PressReleases/101129NewmeningitisvaccineforAfrica/

    Il resto, nella migliore delle ipotesi, assomiglia a chiacchiere di salotto e di convenienza, che con le evidenze scientifiche e l'ascolto vero della gente hanno poco a che fare.

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  8. I vaccini sono innocui? Mah

    http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/176234_gravi_due_pensionate_di_como_per_il_vaccino/

    La tua risposta la conosco già. E' se si fossero ammalate senza aver fatto i vaccini?!?

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  9. C'è scritto che i sanitari hanno iniziato a ipotizzare che si tratta della della sindrome di Guillain Barrè. Il giornalista fa poi come se fosse già una diagnosi sicura.

    Il vaccino antinfluenzale non causa la sindrome di Guillain Barrè, questo è stato indagato con vari studi scientifici. L'influenza stessa invece può causare questa rara sindrome.

    Casualmente, proprio una mezz'ora prima del tuo commento stavo leggendo una ricerca del 1977 in Olanda che cercava di scoprire se c'è un nesso fra il vaccino antinfluenzale e questa sindrome. Nel 1976 sui 92 nuovi casi di Guillain Barrè solo 4 erano stati vaccinati nel mese precedente contro l'influenza e nel 1977 sui 71 nuovi casi nessuno.
    Chi continua a affermare che la sindrome di Guillain Barrè è un danno da vaccino antinfluenzale ignora le evidenze scientifiche.

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