martedì 12 marzo 2013

Bufala: "Il CDC consiglia di rinunciare all'allattamento per aumentare l'efficacia del vaccino anti-rotavirus"




Qualche giorno fa una mamma contraria alle vaccinazioni ha condiviso nella mia pagina Facebook "Vaccinar...SI" un link per un articolo pubblicato il 23 gennaio 2012 nel sito "Luogo comune". L'autore si chiama Massimo Mazzucco.

L'articolo dal titolo " Madri attenzione: allattare fa male" comincia così:

"Ormai siamo alla pura follia: una ricerca scientifica del CDC (Center for Disease Control) ha stabilito che il latte materno impedisce ad un certo vaccino di funzionare al meglio nel corpo del neonato, e quindi… suggeriscono di evitare l’allattamento al seno.

Non stiamo scherzando. La ricerca si intitola “Inhibitory effect of breast milk on infectivity of live oral rotavirus vaccines” (Effetto inibitorio del latte materno sulla infettività del vaccino orale rotavirus vivo) e la trovate qui."

L'articolo è stato riportato anche da alcuni blog e naturalmente anche su facebook. La maggior parte dei commenti (con qualche lodevole eccezione) fa capire che molti lettori credono ciecamente a questa affermazione, senza verificare. Le reazioni esprimono rabbia, sgomento, ribellione e naturalmente più di uno ha il sospetto che ci sia lo zampino delle multinazionali che producono il latte artificiale, ovviamente con la complicità dei pediatri. Bisogna sapere che il complottismo è parte integrante dei movimenti contro le vaccinazioni. Le loro teorie possono reggere solo se si crede a un complotto universale.

Come è mia abitudine, ho controllato i fatti.




Le raccomandazioni negli USA riguardo al vaccino antirotavirus nei bambini allattati sono come segue:

American Academy of Pediatrics (AAP):
Breastfeeding before or after receipt of rotavirus vaccine is encouraged. Breastfed infants should be immunized according to the same schedule as nonbreastfed infants (AI). 
Traduzione: L’allattamento al seno prima o dopo aver ricevuto il vaccino contro il rotavirus va incoraggiato. I bambini allattati al seno dovrebbero essere vaccinati seguendo la stessa schedula dei bambini non allattati al seno. 
Pediatrics. 2009 May;123(5):1412-20
Prevention of rotavirus disease: updated guidelines for use of rotavirus vaccine

E nello stesso documento si legge:
"Alcuni studi hanno dimostrato che entrambi i vaccini contro il rotavirus possono essere somministrati ai bambini  allattati al seno senza che l'efficacia dei vaccini ne risenta. (9) (11) (22). Ai bambini che avevano partecipato agli studi clinici prima della commercializzazione del vaccino era permesso di essere allattati senza nessuna restrizione."
Le raccomandazioni pubblicate nel Morbidity and Mortality Weekly Report del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sono identiche:
"No restrictions are placed on the infant's feeding before or after receipt of rotavirus vaccine. Breastfed infants should be vaccinated according to the same schedule as nonbreastfed infants. The efficacy of the rotavirus vaccine series is similar among breastfed and nonbreastfed infants."
"Nessuna restrizione è richiesta riguardo all'assunzione di cibo del bambino prima o dopo il ricevimento del vaccino contro il rotavirus. I bambini allattati al seno dovrebbero essere vaccinati seguendo la stessa schedula dei bambini non allattati al seno. L'efficacia del vaccino antirotavirus è simile tra i neonati allattati con latte materno e quelli non allattati al seno." 

February 6, 2009 / 58(RR02);1-25
Prevention of Rotavirus Gastroenteritis Among Infants and Children Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP)

Inoltre, nello stesso documento l'allattamento artificiale è elencato fra i fattori di rischio per una gastroenterite da rotavirus!

Non esiste nessuna raccomandazione di rinunciare all'allattamento per non compromettere l'efficacia del vaccino contro il rotavirus. 

Ma su quale base è stata costruita la bufala di Massimo Mazzucco?

L'articolo fa riferimento a tre ricerche scientifiche, ma come vedremo, l'autore del sito "Luogo comune" le riporta in modo errato. Ho il forte dubbio che lui non abbia nemmeno letto il testo integrale.

La ricerca che ha sollevato tutto quel polverone è del 2010:

Pediatr Infect Dis J. 2010 Oct;29(10):919-23
Inhibitory effect of breast milk on infectivity of live oral rotavirus vaccines
Moon SS et al
National Centers for Immunization and Respiratory Disease, Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta, GA, USA.

Nel testo integrale di questo studio, viene spiegato che per motivi ancora sconosciuti, nei paesi in via di sviluppo il vaccino contro il rotavirus ha un'efficacia sensibilmente inferiore rispetto ai paesi industrializzati. Per esempio se in Finlandia l'efficacia supera il 90%, nei paesi dell'America Latina è del 60% e in India del 40%. L'85% dei ca. 537.000 casi di morte annuali associati al rotavirus in tutto il mondo colpisce i paesi in via di sviluppo. Per questo motivo è naturalmente molto importante scoprire le cause per la ridotta efficacia e trovare soluzioni. Gli esperti si pongono queste domande per salvare vite! Non per loschi motivi a scopo di lucro come pensano gli antivaccinisti.

Nello studio si legge poi che le cause per la ridotta efficacia del vaccino potrebbero essere di vario tipo. Ecco alcune delle ipotesi:

1) Il più alto numero di anticorpi materni passivi che i bambini nel terzo mondo ricevono prima della nascita, rispetto ai bambini nei paesi industrializzati.

2) Il più alto numero di anticorpi nel colostro e nel latte materno che i bambini nel terzo mondo ricevono, rispetto ai bambini nei paesi industrializzati.

3) Interferenze da parte di altri microbi (spesso questi bambini soffrono di infezioni causate da vari tipi di batteri, virus o parassiti contemporaneamente)

4) Malattie varie che compromettono l'immunocompetenza del bambino (HIV, malnutrizione, malaria, tubercolosi etc.)

etc.

Gli autori di questa ricerca hanno controllato l'effetto IN VITRO (in laboratorio) del latte materno sui virus vaccinali. Il risultato non prova però che anche IN VIVO, cioè nei bambini allattati al seno subito prima o subito dopo il ricevimento della vaccinazioni, l'efficacia del vaccino diminuisca. I ricercatori dicono perciò che sarebbe utile fare ulteriori studi per scoprire se l'allattamento al seno nel momento della vaccinazione riduce l'efficacia e, se questo dovesse essere confermato, si dovrebbe provare se una BREVE pausa nel momento della vaccinazione possa contribuire ad un aumento del livello di anticorpi protettivi.

Non è escluso che l'allattamento materno non c'entra per niente con la ridotta efficacia del vaccino contro il rotavirus nei paesi in via di sviluppo. In tutti i modi, i dati attualmente disponibili non permettono nemmeno in questi paesi di fare raccomandazioni riguardo all'allattamento nel momento della vaccinazione.

L'autore dell'articolo nel sito "Luogo comune" cita anche i due seguenti studi.
"Una ricerca simile si domanda se il latte materno possa interferire con il vaccino rotavirus, mentre una terza conferma che la madre passi al bambino gli anticorpi per combattere il rotavirus tramite l’allattamento."

Vaccine. 2011 Feb 1;29(6):1242-7.
Maternal antibodies to rotavirus: could they interfere with live rotavirus vaccines in developing countries?
Chan J et al. 
Royal Children's Hospital, Melbourne, Australia.

Questa ricerca si è svolta in Indonesia. Gli autori hanno misurato la quantità di anticorpi contro il rotavirus nel sangue del cordone ombelicale, nel colostro e nel latte transitorio di 100 madri. Hanno avuto la conferma che la prevalenza di anticorpi è alta. Confrontando i campioni di colostro (da 0 a 3 giorni dopo il parto) con il latte transitorio (da 7 a 10 giorni dopo il parto) si sono trovati quattro volte meno anticorpi IgA antirotavirus nel latte transitorio.

Gli autori, come quelli della ricerca che abbiamo esaminato prima, concludono che sarebbe importante scoprire se gli anticorpi passivi ricevuti prima della nascita attraverso la placenta e dopo attraverso il latte materno interferiscono con l'efficacia del vaccino contro il rotavirus.  Questi dati potrebbero essere utili per prendere decisioni riguardo alle strategie vaccinali, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.


J Clin Microbiol. 1980 Sep;12(3):320-5
Transfer of antirotaviral antibodies from mothers to their infants
McLean B, Holmes IH

E' una ricerca del 1980 che conferma che i bambini ricevono anticorpi passivi contro il rotavirus dalla madre, sia prima della nascita attraverso la placenta che dopo la nascita con il latte materno.

Questo fatto si sa da quando è stato scoperto che il rotavirus è la principale causa delle gastroenteriti gravi.

Nessuno dei tre studi citati conferma quello che Massimo Mazzucco vorrebbe far credere.

Un altro documento che tratta il tema di questo post è il seguente:

Rotavirus Vaccines: Evaluating Clinical Trial Data and Guiding Future Research
WHO 2007

Riporta le discussioni di un meeting di esperti di tutto il mondo. Uno dei temi era anche l'eventuale interferenza degli anticorpi nel latte materno, come uno dei vari possibili fattori che potrebbero essere responsabili della ridotta efficacia del vaccino antirotavirus nei paesi in via di sviluppo. Nel paragrafo che tratta questo tema si legge:
"Se gli anticorpi neutralizzanti nel latte materno dovessero ridurre l'efficacia, allora forse una soluzione potrebbe essere quella di non dare il latte al bambino nel momento della vaccinazione (per esempio non allattarlo nei 30 minuti prima e dopo la vaccinazione)."
Anche qui si tratta solo di un'ipotesi che andrebbe indagata per poter poi eventualmente trovare una soluzione come quella descritta.

Anche il presidente dell'Academy of Breastfeeding Medicine conferma quello che ho spiegato:

ABM President responds to Vaccines and Breastfeeding
21 gennaio 2012
Arthur Eidelman (neonatologo e presidente dell'Academy of Breastfeeding Medicine)

Qualche settimana fa è uscito il nuovo position paper dell'OMS:


WHO position paper – Rotavirus vaccines
Weekly epidemiological record No. 5, 2013, 88, 49–64 del 1 Febbraio 2013

Qui si legge:
"Breastfeeding and prematurity (less than 37 weeks' gestation) do not seem to significantly impair the response to the rotavirus vaccines." 
Traduzione: "L'allattamento al seno e la nascita prematura (meno di 37 settimane di gestazione) non sembrano ridurre in modo significativo la risposta ai vaccini contro il rotavirus."
Una delle due ricerche a cui l'OMS fa riferimento è una recente analisi del Cochrane:

Cochrane Database Syst Rev. 2012 Nov 14;11
Vaccines for preventing rotavirus diarrhoea: vaccines in use
Soares-Weiser K et al.

Ora che abbiamo visto che l'articolo del sito "Luogo comune" è pura disinformazione, rimane ancora un punto importante da chiarire.

Se il latte materno ha gli anticorpi contro il rotavirus e quindi protegge il bambino, allora che senso ha vaccinarli?

L'allattamento materno è molto importante e nei primi sei mesi ca. i bambini, se allattati esclusivamente al seno, sono protetti dalle gravi forme di gastroenterite associati al rotavirus. Infatti nei paesi in via di sviluppo l'età media in cui i bambini hanno il primo episodio di gastroenterite da rotavirus e tra 6 e 9 mesi. L'80% dei casi riguarda i bambini sotto un anno di vita (nei paesi industrializzati il 65%).

Fonte: vedi il position paper dell'OMS

Il ciclo vaccinale dovrebbe cominciare all'età di due mesi per averlo completato quando la protezione del latte materno comincia a diminuire (in concomitanza con l'introduzione del cibo solido).

La protezione migliore che si può offrire ai bambini sono sia l'allattamento materno che il vaccino.
Insieme creano uno scudo protettivo che copre tutto il periodo di maggiore vulnerabilità.

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