sabato 8 febbraio 2014

Bufala: "I bambini non sono a rischio di tetano"

Un tema che viene frequentemente discusso fra i genitori contrari alle vaccinazioni è il tetano. Di solito, in questi gruppi, chi esprime i propri dubbi sulla questione viene immediatamente tranquillizzato. "I bambini non sono a rischio di tetano" "Guarda i dati del Ministero della Salute, i casi di tetano riguardano solo anziani!" "I bambini sviluppano un'immunità naturale al tetano", "Basta pulire le ferite con acqua ossigenata e far scorrere il sangue!" etc.

Ho già approfondito alcuni di questi "argomenti" nel blog:

Articoli sul tema tetano

Di solito, in queste occasioni viene raccomandato il libro dei medici Roberto Gava e Eugenio Serravalle "Vaccinare contro il tetano?".

Perciò prenderò nuovamente spunto da questo libro. Io possiedo l'edizione del 2010, ma so che cosa c'è scritto nel capitolo "epidemiologia" dell'edizione del 2011, perché alla fine di dicembre 2013 questo capitolo è stato riportato interamente nel sito di un'organizzazione contraria alle vaccinazioni. Secondo gli autori dell'articolo questo dovrebbe bastare per confutare il mio ultimo post con il titolo "Bufala: Chi è vaccinato ha un rischio più alto di contrarre il tetano".

Per il presente articolo ci interessa la parte del capitolo "epidemiologia" che riguarda i casi di tetano nei bambini:


L’ultimo caso italiano ufficialmente registrato di tetano pediatrico risale al 1982, ma nel 2006 c’è stato un caso in un bambino torinese di 34 mesi (è un caso che è stato pubblicato nella letteratura medica, ma non mi risulta rientri nella registrazione ufficiale del nostro Ministero della Salute). [17] Questo caso, avvenuto in una condizione molto particolare, dimostra chiaramente l’importanza delle norme di igiene in caso di ferite. Il bambino, infatti, che aveva ricevuto solo il primo inoculo di vaccino esavalente (contenente anche l’antitetanica), poi sospeso per la comparsa di dermatite atopica, si era schiacciato un dito in un cancello, non era stato né pulito né medicato adeguatamente e solo dopo 3 giorni, a causa della comparsa di uno stato iniziale di necrosi tessutale (che comprende sempre una carente vascolarizzazione locale e quindi l’instaurazione di uno stato di anossia tessutale), era stato portato al Pronto Soccorso e medicato. Una decina di giorni dopo, però, erano iniziati i primi segni di tetano che comunque con un’adeguata terapia sintomatica, era stato curato permettendo la completa guarigione del bambino.

Già nel mio articolo "Il tetano - una malattia degli anziani?" avevo portato le prove che in Italia, dal 1982 ci sono stati ca. 200 casi di tetano nella fascia di età da 0 a 14 anni. Nel 1982 c'è stato l'ultimo caso di tetano neonatale. Il tetano neonatale non ha niente a che fare con le vaccinazioni del bambino stesso (perché la prima dose è prevista al 3° mese) ma con lo stato vaccinale della madre. Nei primi mesi i neonati sono protetti dagli anticorpi materni che ricevono prima della nascita attraverso la placenta.

Quindi non è corretto affermare "L’ultimo caso italiano ufficialmente registrato di tetano pediatrico risale al 1982". Corretto è: "L'ultimo caso italiano ufficialmente registrato di tetano neonatale risale al 1982". Qui si vede la tabella del mio suddetto articolo:



E ora veniamo al caso di tetano pediatrico del 2006, menzionato da Gava e Serravalle. Come è mia abitudine - chi segue il mio blog e la mia pagina facebook lo sa bene - ho fatto una verifica, leggendo l'articolo citato, cioè

A case of tetanus in a child whose parents refused immunisation
(Un caso di tetano in un bambino i cui genitori avevano rifiutato la vaccinazione) (1)

Confrontando il testo del lavoro pubblicato su Eurosurveillance con quello scritto nel libro di Gava e Serravalle ho trovato alcune incongruenze. 

Per chiarire questa faccenda mi sono rivolta ad uno degli autori dell'articolo originale, il dottor Franco Giovanetti dell'ASL Alba Bra, Dipartimento di Prevenzione. Ecco le sue risposte ai vari punti che non mi tornavano, ma prima di tutto il dott. Giovanetti  ha voluto sottolineare:

"Non posso entrare nei dettagli del caso perché sono vincolato dal segreto professionale. Si tratta di un bambino ed è quindi doppiamente importante mantenere la riservatezza, come del resto è stato fatto nell'articolo pubblicato su Eurosurveillance.”

Io: "Questo bambino di 34 mesi aveva ricevuto solo una dose di vaccino anti-tetano. I genitori non hanno continuato il ciclo vaccinale perché il bambino aveva sviluppato una dermatite atopica. E' veramente una controindicazione alla vaccinazione?"

"No. Le linee guida nazionali e internazionali in materia di controindicazioni alle vaccinazioni menzionano esplicitamente la dermatite atopica tra le false controindicazioni alle vaccinazioni di uso corrente. La dermatite atopica e l’eczema sono una controindicazione per un solo vaccino, non più utilizzato nella popolazione generale: quello contro il vaiolo. Si è visto infatti che le persone con eczema sono a rischio di eczema vaccinatum, una particolare  complicanza conseguente alla vaccinazione antivaiolosa."
Io: "Una sola dose di vaccino anti-tetano da' qualche protezione?"

Dr. Giovanetti: "L’immunità conferita dal vaccino è il risultato di un processo che viene costruito gradatamente, in funzione del numero di dosi somministrate: non vi è protezione dopo la prima dose. Il soggetto è considerato completamente vaccinato solo quando ha ricevuto le tre dosi del ciclo vaccinale primario. Successivamente è necessario mantenere la protezione effettuando i richiami nei tempi stabiliti."
Io: "Era una ferita grave?"
Dr. Giovanetti: "No. Si trattava di una lacerazione a carico della parte apicale del pollice, dovuta alla compressione operata da un cancello metallico. Nella sede della lesione era presente edema (gonfiore), com’è normale che accada per traumi di questo tipo. Questo è ciò che risulta dal referto medico."
Io: "E' vero che il dito "non era stato né pulito né medicato adeguatamente?" come scrivono gli autori del libro?
Dr. Giovanetti: "Dalla documentazione clinica risulta che, il giorno stesso dell’infortunio, il bambino è stato portato dai genitori nel Pronto Soccorso dell’ospedale di zona, dove il medico di turno ha trattato adeguatamente la ferita e ha prescritto un antibiotico e un antidolorifico da somministrare a casa.
Io: Quindi, la frase "Questo caso (...) dimostra chiaramente l’importanza delle norme di igiene in caso di ferite." non corrisponde. Ci potrebbe spiegare per favore che cosa dimostra questo caso, secondo Lei?"
Dr. Giovanetti:"E’ dimostrato che il tetano può conseguire anche a ferite banali. Naturalmente le ferite gravi e profonde sono maggiormente a rischio, ma anche ferite di minore entità, persino ferite che usualmente non richiedono un trattamento medico, possono rappresentare un problema."
Io: "Gli autori del libro spiegano che la ferita era necrotica, ma nel Suo articolo su Eurosurveillance questo dettaglio non viene menzionato. E' vero che la ferita era necrotica?
Dr. Giovanetti: "Se fosse stata necrotica, il medico lo avrebbe sottolineato nel referto, anche perché il trattamento della ferita avrebbe richiesto una procedura più complessa."
Io: "E' vero che il caso non risulta al Ministero della Salute?"
Dr. Giovanetti: "Per ragioni che ignoro, il caso è stato registrato dal Ministero della Salute l’anno successivo, nonostante fosse stato tempestivamente segnalato. Sono quindi due i casi pediatrici di tetano ufficialmente segnalati in Italia nel periodo 2001-2010, quello piemontese ed un altro caso occorso in Toscana nel 2008. Di recente si è scoperto che in realtà i casi di tetano nella fascia d’età da 0 a 15 anni, sempre nel periodo 2001-2010, sono stati 8: i due notificati e altri sei la cui segnalazione non è stata effettuata oppure, per varie possibili ragioni, potrebbe non essere pervenuta agli organi competenti. Questo dato è stato ottenuto attraverso l’analisi delle SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera) ed è riportato in uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Vaccine." 
Io: "Gli autori scrivono che "comunque con un’adeguata terapia sintomatica, era stato curato permettendo la completa guarigione del bambino." Qual'è un'adeguata terapia sintomatica in questi casi?
Dr. Giovanetti: "Il tetano è sempre un’emergenza medica e in circa il 67% dei pazienti è necessaria l’intubazione e la ventilazione meccanica. In tutti i casi è necessario somministrare sia antibiotici per eliminare completamente e definitivamente i batteri che producono la tossina tetanica, sia Immunoglobuline specifiche, che servono per neutralizzare la tossina stessa. Infine, per trattare le manifestazioni neurologiche del tetano (contrattura persistente dei muscoli e spasmi muscolari incontrollabili e molto dolorosi) si utilizza il fenobarbital e una benzodiazepina. "
Io: Quindi il trattamento è basato sull'evidenza scientifica, come anche le vaccinazioni?
Dr. Giovanetti: "Esattamente."
Io: "Secondo altre voci che circolano su Facebook, si trattava di una famiglia di nomadi, ma questo mi sembra molto strano, visto che secondo il Suo articolo su Eurosurveillance i genitori hanno firmato il dissenso."
Dr. Giovanetti: "Non si trattava di una famiglia nomade."
Io: "I genitori di questo bambino hanno poi cambiato la propria opinione sulle vaccinazioni?"
Dr. Giovanetti: "Sì, hanno fornito il consenso alle vaccinazioni. Tra l’altro il tetano è una di quelle patologie che non producono un’immunità protettiva: chi ha superato la malattia naturale dovrebbe essere comunque vaccinato."
Io: Quale messaggio vorrebbe lasciare ai lettori del mio blog affinché casi come questo non succedano più?
Dr. Giovanetti: "Vorrei dire loro di informarsi bene prima di decidere se vaccinare o non vaccinare. Le fonti d’informazione al giorno d’oggi sono numerose, anche grazie a Internet. Tuttavia non tutte le fonti presentano informazioni basate sulla buona scienza. Il pediatra di fiducia può aiutarli nella scelta, così come il personale sanitario del centro vaccinale. 
Personalmente io sono fermamente contrario all’obbligo di vaccinazione: i genitori devono poter scegliere liberamente e consapevolmente. E’ un loro diritto. Ma se la loro scelta è influenzata da informazioni scientificamente infondate, che libera scelta è?"
Ringrazio il dott. Giovanetti per la sua disponibilità e gentilezza. 

Quindi, abbiamo potuto constatare che la vicenda  non si era svolta esattamente come descritta nel libro di Gava e Serravalle. La ferita non era grave. Il bambino era stato subito portata dal medico che ha pulito, disinfettato e bendato la ferita. Nonostante questo, le spore del tetano si sono "svegliate" e hanno prodotto la tossina. Sarebbe stato molto facile prevenire questo caso, sarebbe bastato che i genitori si fossero fidati  delle raccomandazioni degli esperti anziché degli obiettori delle vaccinazioni.

Come abbiamo sentito, questo non è stato l'unico caso di tetano pediatrico negli ultimi anni, in Italia. Dal 2001 al 2010 ci sono stati ben 8 casi nella fascia di età tra 0 e 14 anni.(3) Solo due di questi sono stati segnalati al Ministero della Salute (uno nel 2007 che è quello di cui abbiamo appena parlato e uno di Lucca nel 2008). Gli altri sei casi sono stati trovati grazie ad una ricerca attiva consultando la documentazione degli ospedali.

Un'altra cosa che ho notato è che sia nell'edizione del 2010 che in quella del 2011 del libro "Vaccinare contro il tetano?" la tabella (n°4) dei casi pediatrici di tetano finisce con il 2007. In questo modo non si può vedere il caso di Lucca che era stato segnalato al Ministero della Salute nel 2008.

Con l'aumento dei genitori che si rifiutano di proteggere i propri figli dalle malattie infettive, molto probabilmente i casi pediatrici di tetano, che sarebbero facilmente evitabili con il vaccino che è molto sicuro ed efficace, aumenteranno nei prossimi anni.

Pensiamoci un attimo: Ci sono bambini non vaccinati, che nel prossimo futuro si ammaleranno di tetano, se i loro genitori continuano a fidarsi degli attivisti e della loro propaganda antiscientifica contro i vaccini. Non si sa ancora a chi capiterà, ma gli 8 casi tra il 2001 e il 2010 non lasciano dubbi sul fatto che questo rischio è reale.

Nel mio precedente articolo "Bufala: Chi è vaccinato ha un rischio più alto di contrarre il tetano avevo già evidenziato che il titolo della tabella riportata nel libro di Gava e Serravalle non corrispondeva alla tabella originale ed a quello che si legge nel documento (nota bene, la tabella è solo un riassunto di quanto è scritto nell'articolo stesso e per interpretarla in modo corretto bisogna naturalmente leggere tutto il testo). Non sono solo casi di adulti americani come scrivono gli autori del libro ma come si può leggere nel documento originale del CDC, c'erano anche casi nella fascia d'età tra 0 e 18 anni.

Nel 2002 è stato pubblicato un articolo nella rivista medica Pediatrics sui casi di tetano nei bambini tra 0 a 15 anni che sono stati notificati tra il 1992 e il 2000 (compresi due di tetano neonatale). (2) Quindi comprende anche i casi della tabella del libro, intitolata "casi di adulti americani"  La traduzione del titolo dello studio del 2002 è "Obiezione filosofica alla vaccinazione come fattore di rischio per bambini di meno di 15 anni a contrarre il tetano".

Ecco la tabella dettagliata dei casi di tetano pediatrici dello studio del 2002, tradotta in italiano. Vi invito a leggerla attentamente, per vedere - per esempio - il tipo di ferite, il tempo di ricovero e la durata della respirazione artificiale. Il ricovero era più lungo nei due bambini i cui genitori avevano anche rifiutato le immunoglobuline. Le ferite erano banali: alcuni hanno calpestato a piedi nudi oggetti appuntiti, per esempio un chiodo, un rastrello, un filo metallico; uno si è tagliato un dito (in casa), o anche una scheggia nel piede è bastata per contrarre il tetano, etc.

Ho evidenziato i 6 casi avvenuti negli anni 1998, 1999 e 2000. Uno era un caso di tetano neonatale (la cui madre non era vaccinata; per conoscere i dettagli vedi l'articolo precedente) e 5 in bambini non vaccinati perché i loro genitori erano oppositori (per motivi religiosi o filosofici).

( Cliccare sulla tabella per ingrandirla. E' anche possibile scaricarla in formato pdf. )

Fonte: Pediatrics. 2002;109(1):e2
Philosophic Objection to Vaccination as a Risk for Tetanus Among Children Younger Than 15 Years.
1. Fair E, Murphy TV, Golaz a, Wharton M.

Come si può vedere nella tabella, dei 15 casi totali solo 2 bambini erano completamente vaccinati e loro presentavano una sintomatologia molto meno grave dei bambini non vaccinati. Questo prova l'eccezionale efficacia del vaccino, se si considera l'enorme numero di bambini vaccinati che *non* si sono ammalati. Nei rarissimi casi di tetano in persone completamente vaccinate, il decorso della malattia è di solito molto meno grave rispetto ai non vaccinati.

La maggioranza dei bambini di questo studio non era stata vaccinata perché i genitori avevano rifiutata la vaccinazione per motivi o religiosi o filosofici.

Nel dicembre 2012 un bambino di 7 anni di Auckland, Nuova Zelanda, che non era stato vaccinato, ha contratto il tetano.

I suoi genitori hanno deciso di raccontare la loro esperienza al pubblico (4, 5) per aiutare altri genitori a non fare lo stesso errore. Avevano pensato di fare una scelta informata, non vaccinando i propri bambini, ma quando il loro figlio è finito in terapia intensiva a causa di un'infezione da tetano hanno capito di aver fatto un terribile errore.

Il padre: "Il nostro errore era che abbiamo sottovalutato le malattie e completamente sopravvalutato le reazioni avverse."


                                    
Photo / Ian Williams - estratto da 
http://www.abc.net.au/local/stories/2013/06/06/3776327.htm



Qui si può ascoltare un'intervista al padre in cui racconta la vicenda e di come è successo che lui e sua moglie hanno dato ascolto agli argomenti degli antivaccinisti che suonano plausibili ma in realtà non sono scientificamente fondati. Da' consigli molto saggi ai genitori che si sentono confusi per le notizie allarmistiche che leggono su Internet. Per esempio di domandarsi perché praticamente tutti i medici sono a favore dei vaccini.





Photo Sarah Ivey - estratto da
http://www.nzherald.co.nz/nz/news/article.cfm?c_id=1&objectid=10855638



Alijah Williams si svegliò con il viso incavato. Entro 36 ore, il ragazzo era paralizzato da spasmi in tutto il corpo, non era in grado di deglutire ed era tormentato dal dolore.

"Urlava in agonia", ha detto la madre Linda Williams.

In ospedale il suo respiro doveva essere monitorato perché le contrazioni muscolari avrebbero potuto chiudere le vie respiratorie, e poi un tubo di tracheotomia è stato inserito nella gola di Alijah per aiutarlo a respirare.

La mamma: "E' davvero spaventoso per un genitore dover vedere il proprio bambino in queste condizioni."

Il dott. Shepard afferma nell'intervista: "Negli ultimi 10 anni qui nell'ospedale pediatrico Starship ci sono stati almeno altri cinque casi di tetano, in bambini non vaccinati."

Di tetano si può morire, questo vale anche per i bambini! Ecco un grafico dei casi di decesso per tetano nei bambini da 0 a 14 anni in Italia, negli anni 1955 - 1983.



E qui i casi di tetano nella fascia di età da 0 a 14 anni negli anni 1955 al 1970:



Spero che questo articolo Vi abbia dato uno spunto per riflettere e per domandarVi a chi conviene veramente affidare la salute dei propri figli, la cosa più preziosa che abbiamo. Ai medici coscienziosi che lavorano secondo l'evidenza scientifica (che sono la maggioranza) o agli attivisti che attribuiscono alle vaccinazione quasi ogni malattia esistente, senza la minima prova scientifica? La scelta dev'essere Vostra, ma è importante che sia basata sui fatti e non sulle fandonie.

Bibliografia:


1)
A case of tetanus in a child whose parents refused immunisation
Eurosurveillance Weekly, vol. 12, numero 6 - 21 giugno 2007
F. Giovannetti, Asl Alba Bra, dipartimento di Prevenzione
A. Pellegrino, Asl 15 Cuneo, dipartimento di Prevenzione

Traduzione, sintesi e adattamento a cura della redazione di EpiCentro


2)
Pediatrics. 2002;109(1):e2
Philosophic Objection to Vaccination as a Risk for Tetanus Among Children Younger Than 15 Years.
1. Fair E, Murphy TV, Golaz a, Wharton M.


 3)

Vaccine, 2014, 32, 6, 3 - 639-644
Tetanus in Italy 2001-2010: a continuing threat in older adults
A. Filia et al

4)
720 ABC Perth
6 June, 2013
Parents' fear of vaccinations nearly killed their son

5)
The New Zealand Herald
22 dic 2012
'It was hideous' - family's tetanus agony              

9 commenti:

  1. Ciao Ulrike, sono mamma di un bimbo di 4 anni e mezzo, vaccinato con tutti i vaccini offerti, un altro è in arrivo. Non m'intendo di argomentazioni scientifiche e gran parte di quello che leggo a riguardo dei vaccini é di difficile comprensione, come penso lo sia per la maggioranza di chiunque legga pubblicazioni come le tue. E' molto difficile per chi si sta facendo un'idea sull'argomento, comprendere. Ho letto, anche riguardo il vaccino antitetano, questa pagina http://www.vaccinarsi.org/contro-la-disinformazione/rischi-reali-connessi-alle-vaccinazioni.html con relativa tabella1. Mi sembra strano e anche inutile confrontare dati non paragonabili. Un esempio (ma ci sono altre voci in questa tabella che rispecchiano il mio dubbio): confrontate l'incidenza del danno da Vaccino DTP con i danni da tetano, difterite, pertosse. Con il numero di persone che hanno danni, e non con l'incidenza di tali malattie sulle persone. Questo sì, non avendo appunto i dati alla mano, mi sembra terrorismo. Mi dite: 3 su 100 tra coloro che si ammalano di tetano, muoiono; ok, ma in quanti si ammalano di tetano? Così potrei confrontare dati confrontabili. Non fate che accrescere dubbi e creare sospetti. Vi prego di correggete questa tabella, oppure spiegatemela in modo sensato. L'errore e il danno però ormai sono fatti e riguardano la credibilità di questo sito. Grazie se vorrai rispondere.

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  2. Ciao Silvia,

    Faccio rispondere un medico del diciannovesimo secolo. Non è cambiato niente da allora:

    “L’esperienza degli ultimi cento anni ha insegnato che la vaccinazione viene accettata con gratitudine quando una popolazione sente il pericolo della malattia. Ma quando le epidemie diminuiscono, o la malattia sparisce temporaneamente, torna l’imprudenza. La vaccinazione dei bambini viene rimandata o ritenuta inutile. Chi mette in dubbio l’utilità della vaccinazione trova orecchie ben disposte. Così il numero dei non protetti aumenta, all’inizio lentamente ma poi diventano sempre di più e quando la malattia ritorna spazza via le vittime indifese.”
    Fonte: "Blattern und Schutzpockenimpfung - Denkschrift zur Beurtheilung des Nutzens des Impfgesetzes vom 8 April 1874 und zur Wuerdigung der dagegen gerichteten Angriffe" Kaiserliches Gesundheitsamt - Berlin, Verlag von Julius Springer, Berlin - 1896

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  3. Ciao Ulrike, non mi hai spiegato nulla, e non hai risposto alle mie richieste. Scusa la risposta maliziosa che sto per darti: questo non fa che aumentare i miei dubbi sulla serietà di tali dati. La scienza fa passi avanti continuamente, citare un medico del 1896 a sproposito (data appunto la mancanza di coerenza col mio precedente messaggio) è illogico. Se vorrai rispondermi a modo, sono solo una mamma che cerca di orientarsi per il bene dei propri figli. Grazie ancora.

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  4. La mia era una risposta alle tue domande. Quello che è stato scritto più di 100 anni fa vale anche oggi. Non si deve guardare i casi che ci sono oggi perché la situazione è così proprio per il fatto che quasi tutti sono vaccinati da decenni. Se molti smettessero, le malattie tornerebbero. E' importante che tutti quanti partecipano a mantenere alto il muro per impedire ai virus e batteri (di cui alcuni sono alla distanza di un volo d'aereo, parlo di polio e difterite, altri non se ne sono mai andati) di trovare suscettibili e causare malattia, sofferenza, gravi danni permanenti e la morte). La tua domanda ha lo stesso senso che dire: ho deciso di non pagare le tasse, tanto le strade e gli ospedali etc. ci sono comunque (ci sono perché gli altri pagano...). Non partecipare e sfruttare gli altri che fanno il proprio dovere non è proprio etico. Chiedere che senso ha oggi vaccinare, visto che ci sono pochi casi (o zero casi per quanto riguarda la difterite e la polio) sarebbe come dire, stando sotto un grande ombrello nella pioggia che non si è asciutti grazie all'ombrello. Però se si chiudesse l'ombrello (cioè se si smettesse tutti di vaccinare) ci si bagnerebbe e ci sarebbero nuovamente epidemie, anche di polio e difterite. Certo, oggi - grazie alle vaccinazioni - singole persone possono permettersi di non aiutare a reggere l'ombrello e lasciare che sono altri a farlo. Ma non è giusto verso la società di cui si fa parte. Inoltre manca la protezione personale e se si viene a contatto con l'agente infettivo, ci si può ammalare. Tutto questo discorso non vale per il tetano perché anche se tutti gli altri sono vaccinati, per il singolo il rischio di contrarre il tetano rimane uguale. E' ingannevole guardare il numero di casi di tetano in Italia perché il numero sarebbe ben diverso se non fossero stati quasi tutti vaccinati.

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  5. Ciao Ulrike,
    ha senso vaccinare contro il tetano a 3 mesi? Quali sono i rischi oggettivi di contrarre il tatano nei primissimi anni di vita? Le vaccinazioni pediatriche fatte in modo standardizzato sono la miglior scelta per la salute dei nostri figli ? Non sarebbe meglio personalizzare il calendario vaccinale ?
    E' vero che più il bambino è grande e meglio sopporta lo "stress" provocato dai vaccini? Perchè viene proposto l'esavalente quando in realtà i vaccini obbligatori sono "solo" 4? Perchè e cosi difficile reperire i singoli vaccini ?

    Grazie

    Renzo

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  6. Le domande di Renzo erano molto interessanti peccato siano rimaste senza risposta.

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    1. Ehhh, interessantissime. Domande retoriche, in realtà sta insinuando dubbi ampiamente smentiti da tempo. Illazioni e basta, non ricerca di risposte. Quando le domande sottintendono risposte interessate si chiamano così.

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  7. Sò io la risposta.
    Semplice: perchè le vaccinazioni si sono dimostrate talmente sicure, che non ha senso aspettare o parcellizzare le punture. Dividendo le dosi non solo si sottopone bimbo e famiglia a maggiore stress, ma si rischia maggiormente di saltare i richiami.

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  8. Mi permetto di scrivere solo una cosa perché la conosco bene.... la copertura del tetano per essere efficace richiede i tre richiami, per questo motivo è importante iniziare presto, in modo che ad un anno, quando il bimbo esplora il mondo in modo attivo sia già protetto!

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