giovedì 18 giugno 2015

Il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) è sicuro ?



Da qualche giorno su Internet viene diffusa un’infografica che riporta gli eventi avversi in correlazione temporale alle varie vaccinazioni effettuate nel Regno Unito. Quelli che riguardano il vaccino contro il HPV spiccano con più di 8000 segnalazioni:



Il grafico viene accompagnato da commenti allarmistici tipo: “Più di 8000 ragazze hanno avuto una reazione avversa e di questi più di 2500 sono rovinate a vita!

A questo punto potremmo fermarci, accettare acriticamente quello che leggiamo e concludere che il vaccino HPV sia pericoloso e perciò assolutamente da evitare.

Oppure potremmo cercare di scoprire che cosa c’è veramente dietro a queste 8.228 segnalazioni e perché sono molto più numerose di quelle degli altri vaccini.

Io faccio parte delle persone che non si fermano davanti alle notizie e anche in questo caso ho indagato e vi posso anticipare che il vaccino contro il HPV è sicuro e non ha rovinato la vita a nessuno.

Ecco come stanno le cose in realtà.

venerdì 20 febbraio 2015

Italia: Scienza in tribunale


Qualche giorno fa ho scritto un articolo per un blog tedesco di cui faccio parte. Il titolo è Italien: Wissenschaft im Gerichtssaal.

Ecco la traduzione in italiano:



In Italia la leggenda dei vaccini che causano l’autismo sta vivendo un boom, soprattutto  in certi ambienti  antiscientifici.

Sempre più personaggi (soprattutto avvocati e medici) fiutando il business, lucrano su questa ed altre patologie che si manifestano, o vengono notate, per la prima volta dopo una vaccinazione. Pertanto per il solo fatto che tra vaccinazione e patologia esiste una correlazione temporale, questi eventi vengono definiti (erroneamente) “danni da vaccino”.

mercoledì 24 dicembre 2014

Perché si vaccina ancora contro la difterite anche se da noi tale malattia non esiste più?

Ormai questa domanda non se la pongono più i genitori del bambino londinese che è morto per diftertite in età scolare nel 2008, tre giorni dopo il ricovero. Non era stato vaccinato. E' bastato che un membro della sua famiglia tornasse da un viaggio in Africa per portare con sè - senza saperlo - il batterio che ha poi ucciso il bambino. Almeno è questa l'ipotesi più plausibile, visto che il bambino non aveva fatto viaggi all'estero. Prima di questo caso, l'ultimo decesso causato dal batterio C. diphtheriae in Inghilterra riguardava un altro bambino, di 14 anni, non vaccinato, che era stato infettato durante un viaggio in Pakistan, nel 1994. (1) (2)

Negli Stati Uniti d'America dal 1980 al 1995, sono stati notificati 41 casi di difterite respiratoria di cui 4 (il 10%) erano fatali e riguardavano solo bambini non vaccinati. (3)

A Brisbane (Australia) nel 2011 una ventiduenne è morta per difterite. Non era vaccinata. È stata infettata dal suo ragazzo che è tornato dall'estero portando il batterio senza avere sintomi, perché era vaccinato. (4) (5)

In Italia l'ultimo caso di difterite notificato riguardava una bambina non vaccinata. E' morta per difterite nel 1991. (6)

lunedì 9 giugno 2014

I sali di alluminio come adiuvanti nei vaccini - 1° parte

Da quando il "mercurio" (ovvero il thiomersal, un antisettico) è stato eliminato dai vaccini (in Italia da anni non c'è più alcun vaccino in commercio contenente questa sostanza) i movimenti antivaccinali hanno scelto i composti di alluminio come nuovo bersaglio per la loro campagna denigratoria, al fine di creare uno stato d'ansia nei genitori.

Minuscole quantità di composti di alluminio (circa un millesimo di un grammo) vengono aggiunte ai vaccini che proteggono dalle seguenti malattie:

il tetano
la difterite
la pertosse
l'Haemophilus influenzae B (Hib)
l'Epatite A e B,
lo pneumococco
il meningococco
il papillomavirus umano
il meningococco B

Invece non si trova alluminio nei vaccini contro

la polio
l'influenza
quelli a virus vivi (contro il morbillo, la rosolia, la parotite, la varicella, il rotavirus).

I composti di alluminio rappresentano una componente vaccinale importantissima poiché

  • aumentano l'efficacia del vaccino, stimolando il sistema immunitario e permettendo di ridurre la quantità di antigeni necessari per produrre il vaccino e il numero di dosi da somministrare
  • prolungano la protezione immunologica 
  • riducono la frequenza e gravità di diverse reazioni sistemiche e locali legando e rilasciando solo lentamente molecole biologicamente attive presenti nei vaccini.
Per tale motivo vengono chiamati adiuvanti (dal latino adiuvare, tradotto in italiano: aiutare).

Quindi i compostidi alluminio sono sostanze molto utili che ci aiutano a proteggere i nostri figli da malattie molto serie.

sabato 8 febbraio 2014

Bufala: "I bambini non sono a rischio di tetano"

Un tema che viene frequentemente discusso fra i genitori contrari alle vaccinazioni è il tetano. Di solito, in questi gruppi, chi esprime i propri dubbi sulla questione viene immediatamente tranquillizzato. "I bambini non sono a rischio di tetano" "Guarda i dati del Ministero della Salute, i casi di tetano riguardano solo anziani!" "I bambini sviluppano un'immunità naturale al tetano", "Basta pulire le ferite con acqua ossigenata e far scorrere il sangue!" etc.

Ho già approfondito alcuni di questi "argomenti" nel blog:

Articoli sul tema tetano

Di solito, in queste occasioni viene raccomandato il libro dei medici Roberto Gava e Eugenio Serravalle "Vaccinare contro il tetano?".

Perciò prenderò nuovamente spunto da questo libro. Io possiedo l'edizione del 2010, ma so che cosa c'è scritto nel capitolo "epidemiologia" dell'edizione del 2011, perché alla fine di dicembre 2013 questo capitolo è stato riportato interamente nel sito di un'organizzazione contraria alle vaccinazioni. Secondo gli autori dell'articolo questo dovrebbe bastare per confutare il mio ultimo post con il titolo "Bufala: Chi è vaccinato ha un rischio più alto di contrarre il tetano".

Per il presente articolo ci interessa la parte del capitolo "epidemiologia" che riguarda i casi di tetano nei bambini:

giovedì 26 dicembre 2013

Bufala: "Chi è vaccinato ha un rischio più alto di contrarre il tetano"

Nel libro

"Vaccinare contro il Tetano? Indicazioni, non indicazioni e controindicazioni della vaccinazione"
di Roberto Gava e Eugenio Serravalle 
Prima edizione 2010  - Editore: SalusInfirmorum

a pagina 13, 14 e 15 si legge:
"Per capire meglio questi rilievi, riportiamo la tabella sottostante che raggruppa le conclusioni di uno studio pubblicato nel 2003 dagli autorevoli CDC (Centers for Disease Control) di Atlanta (USA) (cfr. Tab. 2) Dall'analisi di questi dati parrebbe che sia la probabilità di contrarre il tetano, sia la mortalità da tetano non siano influenzate dal non aver ricevuto alcuna dose di vaccino o dall'averne ricevute più di 4 (si sono ammalati di tetano il 14,7% dei soggetti non vaccinati e il 14% di quelli che hanno ricevuto 4 o più dosi di vaccino, mentre la mortalità da tetano è invariata tra questi due gruppi: 6,2%).
Inoltre sembra che i soggetti non vaccinati abbiano una probabilità di contrarre il tetano (14%) e una mortalità (6,2%) inferiore a quella dei soggetti che sono stati precedentemente vaccinati ma che non ricordano più quanto tempo prima hanno ricevuto il vaccino e quanti richiami hanno fatto (sempre secondo lo studio suddetto, tali soggetti hanno una probabilità di contrarre il tetano del 62% e una mortalità del 25,7%)".
Il numero dei soggetti coinvolti da questo studio non è sicuramente alto, ma ricordiamo che questa ricerca è stata eseguita dal massimo organo ufficiale americano di controllo sui farmaci (in questo caso i vaccini). 



La pubblicazione a cui gli autori si riferiscono è

Tetanus Surveillance - United States 1998 - 2000
MMWR 2003; 52 /SS-3): 1-8
Centers for Disease Control and Prevention

Ho visto già varie volte citare queste frasi nei forum degli oppositori alle vaccinazioni per rassicurarsi a vicenda che la decisione di non vaccinare i propri figli contro il tetano sia ragionevole. Così ho deciso che era ora di fare chiarezza su questa faccenda nel mio blog.

mercoledì 18 dicembre 2013

Il morbillo, una malattia sottovalutata - 2° parte: La panencefalite subacuta sclerosante (PESS o SSPE)


Nella prima parte ho elencato le tante complicazioni che il morbillo può causare. Con questo post cominciamo a vedere un po' più da vicino quelle più gravi.

La panencefalite subacuta sclerosante (PESS o SSPE)

E' una grave encefalite cronica degenerativa con esito sempre mortale che viene causata dal virus del morbillo e si manifesta a distanza di anni dall'infezione acuta (in media 7 anni dopo). La morte avviene di solito entro 1 - 3 anni dalla diagnosi. Colpisce soprattutto bambini e adolescenti e causa un progressivo deterioramento mentale e motorio. Inizia in modo subdolo con turbe dell'affettività, del comportamento e dell'intelligenza, seguiti da decadimento psichico, disturbi del linguaggio e della scrittura, ipertonia con ipercinesia extrapiramidali (movimenti involontari). Un tipico segno sono bruschi movimenti di flessione del capo e del tronco; possono essere presenti crisi epilettiche focali o generalizzate. La malattia si aggrava progressivamente fino a rigidità da decerebrazione (assenza della funzione cerebrale) e cachessia (grave decadimento di tutte le funzioni organiche). Nell'ultimo stadio il paziente si trova in stato vegetativo fino al momento della morte. (Vedi la descrizione nel dizionario enciclopedico  "Il nuovo Medicina & Biologia)

     

La bambina che si vede in queste foto si chiama Angelina è ha contratto il morbillo nel 2006 quando aveva 7 mesi. E' guarita senza problemi, e nella foto a sinistra si può vedere com'era prima dell'inizio dei sintomi che hanno poi portato alla terribile diagnosi: panencefalite subacuta sclerosante. Già 8 settimane dopo l'accertamento diagnostico era dipendente dalle cure, ora non cammina, non parla e dev'essere nutrita con una sonda gastrica.