giovedì 26 dicembre 2013

Bufala: "Chi è vaccinato ha un rischio più alto di contrarre il tetano"

Nel libro

"Vaccinare contro il Tetano? Indicazioni, non indicazioni e controindicazioni della vaccinazione"
di Roberto Gava e Eugenio Serravalle 
Prima edizione 2010  - Editore: SalusInfirmorum

a pagina 13, 14 e 15 si legge:
"Per capire meglio questi rilievi, riportiamo la tabella sottostante che raggruppa le conclusioni di uno studio pubblicato nel 2003 dagli autorevoli CDC (Centers for Disease Control) di Atlanta (USA) (cfr. Tab. 2) Dall'analisi di questi dati parrebbe che sia la probabilità di contrarre il tetano, sia la mortalità da tetano non siano influenzate dal non aver ricevuto alcuna dose di vaccino o dall'averne ricevute più di 4 (si sono ammalati di tetano il 14,7% dei soggetti non vaccinati e il 14% di quelli che hanno ricevuto 4 o più dosi di vaccino, mentre la mortalità da tetano è invariata tra questi due gruppi: 6,2%).
Inoltre sembra che i soggetti non vaccinati abbiano una probabilità di contrarre il tetano (14%) e una mortalità (6,2%) inferiore a quella dei soggetti che sono stati precedentemente vaccinati ma che non ricordano più quanto tempo prima hanno ricevuto il vaccino e quanti richiami hanno fatto (sempre secondo lo studio suddetto, tali soggetti hanno una probabilità di contrarre il tetano del 62% e una mortalità del 25,7%)".
Il numero dei soggetti coinvolti da questo studio non è sicuramente alto, ma ricordiamo che questa ricerca è stata eseguita dal massimo organo ufficiale americano di controllo sui farmaci (in questo caso i vaccini). 



La pubblicazione a cui gli autori si riferiscono è

Tetanus Surveillance - United States 1998 - 2000
MMWR 2003; 52 /SS-3): 1-8
Centers for Disease Control and Prevention

Ho visto già varie volte citare queste frasi nei forum degli oppositori alle vaccinazioni per rassicurarsi a vicenda che la decisione di non vaccinare i propri figli contro il tetano sia ragionevole. Così ho deciso che era ora di fare chiarezza su questa faccenda nel mio blog.

mercoledì 18 dicembre 2013

Il morbillo, una malattia sottovalutata - 2° parte: La panencefalite subacuta sclerosante (PESS o SSPE)


Nella prima parte ho elencato le tante complicazioni che il morbillo può causare. Con questo post cominciamo a vedere un po' più da vicino quelle più gravi.

La panencefalite subacuta sclerosante (PESS o SSPE)

E' una grave encefalite cronica degenerativa con esito sempre mortale che viene causata dal virus del morbillo e si manifesta a distanza di anni dall'infezione acuta (in media 7 anni dopo). La morte avviene di solito entro 1 - 3 anni dalla diagnosi. Colpisce soprattutto bambini e adolescenti e causa un progressivo deterioramento mentale e motorio. Inizia in modo subdolo con turbe dell'affettività, del comportamento e dell'intelligenza, seguiti da decadimento psichico, disturbi del linguaggio e della scrittura, ipertonia con ipercinesia extrapiramidali (movimenti involontari). Un tipico segno sono bruschi movimenti di flessione del capo e del tronco; possono essere presenti crisi epilettiche focali o generalizzate. La malattia si aggrava progressivamente fino a rigidità da decerebrazione (assenza della funzione cerebrale) e cachessia (grave decadimento di tutte le funzioni organiche). Nell'ultimo stadio il paziente si trova in stato vegetativo fino al momento della morte. (Vedi la descrizione nel dizionario enciclopedico  "Il nuovo Medicina & Biologia)

     

La bambina che si vede in queste foto si chiama Angelina è ha contratto il morbillo nel 2006 quando aveva 7 mesi. E' guarita senza problemi, e nella foto a sinistra si può vedere com'era prima dell'inizio dei sintomi che hanno poi portato alla terribile diagnosi: panencefalite subacuta sclerosante. Già 8 settimane dopo l'accertamento diagnostico era dipendente dalle cure, ora non cammina, non parla e dev'essere nutrita con una sonda gastrica.

lunedì 23 settembre 2013

Il morbillo, una malattia sottovalutata - 1° parte

"Il morbillo si dovrebbe chiamare morbONE!" mi disse il pediatra molti anni fa. Aveva proprio ragione, come vedremo.

Purtroppo molte persone sottovalutano questa malattia. Sembra che il fatto che colpisca soprattutto i bambini, sia segno che anche la malattia sia "piccola" e innocua come se fosse il bambino di malattie più serie e gravi. In realtà il motivo per cui nell'era pre-vaccinale il morbillo si manifestava quasi esclusivamente nei bambini, è semplicemente che è una delle malattie più contagiose che conosciamo. Perciò colpiva quasi tutti i suscettibili, che erano i bambini (perché gli adolescenti e gli adulti erano già immuni, avendola avuta a loro volta durante l'infanzia).

domenica 28 luglio 2013

La favola dei bambini "naturalmente" protetti dal tetano - 3° parte

Nella prima e seconda parte di questo articolo abbiamo conosciuto i motivi per cui gli esperti internazionali - basandosi su solide evidenze scientifiche - hanno indicato 0,1 UI/ml come soglia che rappresenta il limite di separazione tra «positività» e «negatività» del test per il tasso di anticorpi contro il tetano, se eseguito con il test ELISA classico. Ho dimostrato che il valore critico proposto da Eugenio Serravalle e Roberto Gava, cioè 0,01 UI/ml per lo stesso tipo di test è pericoloso perché da' un falso senso di sicurezza facendo credere a un'immunità che in realtà non c'è.

Finora abbiamo visto le caratteristiche intrinseche del test ELISA classico e sappiamo quindi dell'esistenza dei falsi negativi e dei falsi positivi. Ma allora come fa un medico, con in mano un risultato dell'esame degli anticorpi contro il tetano, leggermente sotto o sopra la soglia di 0,1 UI/ml, a sapere se ha di fronte un falso negativo o un falso positivo?
Se dicessi che non gli resta altro che lanciare una moneta o addirittura un dado, si alzerebbe - giustamente - un coro di proteste.

Quando un medico interpreta il risultato del laboratorio, non gli serve né un moneta né un dado, né delegherà ai suoi pazienti (o ai loro genitori se sono minorenni) l'interpretazione, indicando semplicemente un'anonima soglia limite.

lunedì 24 giugno 2013

La favola dei bambini "naturalmente" protetti dal tetano - 2° parte

Nella prima parte di questo articolo ho spiegato il motivo principale per cui un tasso di anticorpi contro il tetano sotto 0,1 UI/ml (misurato con l'ELISA classico) non dovrebbe essere interpretato come protettivo, come purtroppo molti genitori contrari alle vaccinazioni fanno, perché l'hanno letto in qualche libro o sito che critica le vaccinazioni o sentito a una delle conferenze tenute da (sempre gli stessi) medici antivaccinisti.

Quando un qualsiasi medico di qualunque paese del mondo, prende in mano le analisi per il dosaggio degli anticorpi contro il tetano, fatte da un normale laboratorio con il test ELISA classico, e legge per esempio 0,02 UI/ml sa che molto probabilmente il paziente non è protetto dal tetano e consiglia vivamente di cominciare subito il ciclo primario che prevede 3 dosi più i successivi richiami per completare il ciclo vaccinale, seguendo le raccomandazioni internazionali. Questo è il procedimento corretto nel pieno rispetto delle leges artis. Ogni altra interpretazione sarebbe un grave errore medico che potrebbe mettere a rischio la salute o addirittura la vita del paziente. Con il tetano non si scherza davvero! Se poi il risultato si riferisce a un bambino mai vaccinato, non rimangono dubbi sul fatto che non è protetto.

Nella seconda parte di questo post conosceremo un altro motivo per la scelta di 0,1 UI/ml (nel test ELISA classico) come soglia che rappresenta il limite di separazione tra «positività» e «negatività» del test": i falsi positivi e i falsi negativi.

venerdì 14 giugno 2013

La favola dei bambini "naturalmente" protetti dal tetano - 1°parte


C'era una volta...

Durante un incontro con i genitori, dal titolo "Vaccinazioni - tra luci e ombre", svoltosi nel febbraio 2008 a Modena, il dott. Eugenio Serravalle (pediatra e omeopata) ha detto:
"Una cosa brevemente sull'antitetanica però. Perché non è una malattia infettiva, quindi non ci si può contagiare così. Allora ci sono degli studi e io l'ho verificato su dei pazienti che hanno voluto fare questa cosa. Anche bambini mai vaccinati per il tetano hanno gli anticorpi per il tetano. A me è capitato di farlo su 20 pazienti che seguo e tutti e venti hanno gli anticorpi contro il tetano. Perché? Il tasso è protettivo. Bimbi di un anno. Allora come faccio a sapere che il vaccino è efficace e non è l'immunità naturale ad essere efficace contro la malattia?"
A parte il fatto che il tetano è invece una malattia infettiva (non contagiosa), questa affermazione mi aveva molto incuriosita, perché non riuscivo a immaginare come sia possibile che abbiano trovato anticorpi a livello protettivo in bambini mai vaccinati contro il tetano. Sul treno di ritorno a casa riflettevo su questa cosa. Che fossero ancora delle piccolissime rimanenze di anticorpi materni? Possibilissimo - visto che si trattava di bambini di un anno - ma comunque non a livelli protettivi.  Quale concentrazione di anticorpi era stata trovata? Quali tipi di test di laboratorio saranno stati usati?

venerdì 17 maggio 2013

Il vaccino MPR (morbillo - parotite - rosolia) non aumenta il rischio di infezioni

Il morbillo causa una immunodepressione che può durare anche qualche mese perché il virus attacca e distrugge, fra l'altro, anche alcuni tipi di cellule del sistema immunitario.

I virus nel vaccino MPR sono "vivi" ma attenuati, cioè sottoposti ad un procedimento che li rende incapaci di nuocere. Non sono più in grado di provocare la malattia ma riescono a sollecitare una risposta immunitaria. Si formano gli anticorpi (immunità umorale) e anche una memoria immunitaria (immunità cellulare) che protegge probabilmente per tutta la vita (lo sapremo con sicurezza solo quando i primi che sono stati vaccinati, all'inizio degli anni 60, avranno ca. 90 anni). Il livello di anticorpi scende con il trascorrere del tempo ma di solito, in caso di contatto con il virus selvaggio, entro pochi giorni si formano miliardi di nuovi anticorpi - grazie alla memoria immunitaria - che eliminano i virus prima che questi riescano a fare danni.

mercoledì 17 aprile 2013

I vaccini multipli indeboliscono il sistema immunitario?

Uno dei tanti pseudo-argomenti con cui i genitori vengono confrontati, quando cercano informazioni con Google, è che i bambini vaccinati si ammalano più spesso, "perché i vaccini indeboliscono il sistema immunitario". Quante volte ho letto di mamme che raccontano nei forum e su facebook che i loro figli non vaccinati non si ammalano quasi mai mentre tutti i bambini vaccinati del vicinato, dei parenti e conoscenti sono costantemente malati.

E' essenziale comprendere che le esperienze personali possono essere facilmente distorte. Generalmente questo succede perché c'è una specie di "conflitto d'interesse": si tende a notare e accettare solo quello che corrisponde alla propria convinzione. Si notano prevalentemente i casi che confermano che la propria decisione sia quella giusta: ci tranquillizzano e ci rimangono impressi nella mente con più facilità. Questo fenomeno si chiama bias di conferma.

sabato 6 aprile 2013

Autismo: Lettera del Prof. Bonanni alla redazione di "Le invasioni barbariche" riguardo alla trasmissione del 27 marzo 2013


Il Prof. Paolo Bonanni, Ordinario di Igiene dell'Università degli Studi di Firenze, Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Salute, ha inviato la seguente lettera alla redazione del programma "Le Invasioni Barbariche" di La7 in riferimento alla trasmissione del 27 marzo 2013 che pubblico con il suo permesso.

Gentile Dr.ssa Bignardi e gentile Redazione,

sabato 30 marzo 2013

I vaccini multipli non aumentano il rischio di autismo

In un editoriale del 29 marzo 2013 nella rivista scientifica "The Journal of Pediatrics" viene presentata una nuova ricerca che riguarda i vaccini multipli e l'autismo:

"Increasing exposure to antibody-stimulating proteins and polysaccharides in vaccines is not associated with risk of autism,"
by Frank DeStefano, MD, MPH, Cristofer S. Price, ScM, and Eric S. Weintraub, MPH, 
The Journal of Pediatrics 
("Article in Press" - inserirò la data quando sarà stato pubblicato)

L'obiettivo di questa ricerca era di valutare l'associazione tra l'autismo e il livello della stimolazione vaccinale ai quali i bambini vengono esposti nei primi due anni di vita.

martedì 12 marzo 2013

Bufala: "Il CDC consiglia di rinunciare all'allattamento per aumentare l'efficacia del vaccino anti-rotavirus"




Qualche giorno fa una mamma contraria alle vaccinazioni ha condiviso nella mia pagina Facebook "Vaccinar...SI" un link per un articolo pubblicato il 23 gennaio 2012 nel sito "Luogo comune". L'autore si chiama Massimo Mazzucco.

L'articolo dal titolo " Madri attenzione: allattare fa male" comincia così:

"Ormai siamo alla pura follia: una ricerca scientifica del CDC (Center for Disease Control) ha stabilito che il latte materno impedisce ad un certo vaccino di funzionare al meglio nel corpo del neonato, e quindi… suggeriscono di evitare l’allattamento al seno.

Non stiamo scherzando. La ricerca si intitola “Inhibitory effect of breast milk on infectivity of live oral rotavirus vaccines” (Effetto inibitorio del latte materno sulla infettività del vaccino orale rotavirus vivo) e la trovate qui."

L'articolo è stato riportato anche da alcuni blog e naturalmente anche su facebook. La maggior parte dei commenti (con qualche lodevole eccezione) fa capire che molti lettori credono ciecamente a questa affermazione, senza verificare. Le reazioni esprimono rabbia, sgomento, ribellione e naturalmente più di uno ha il sospetto che ci sia lo zampino delle multinazionali che producono il latte artificiale, ovviamente con la complicità dei pediatri. Bisogna sapere che il complottismo è parte integrante dei movimenti contro le vaccinazioni. Le loro teorie possono reggere solo se si crede a un complotto universale.

Come è mia abitudine, ho controllato i fatti.


martedì 19 febbraio 2013

I vaccini multipli fanno deragliare il sistema immunitario?

Nel post precedente "I vaccini multipli sovraccaricano il sistema immunitario?" abbiamo visto che gli antigeni contenuti nell'intero calendario vaccinale sono veramente pochi, addirittura molto meno di qualche decennio fa e che per esempio un semplice graffio confronta il sistema immunitario con un numero molto maggiore di antigeni senza sovraccaricarlo.

Purtroppo la disinformazione degli antivaccinisti non si limita a evocare lo spauracchio dell'"enorme numero di antigeni". Loro fanno un passo avanti e cercano di spiegare i meccanismi con cui i vaccini farebbero impazzire il sistema immunitario e lo indurebbero ad attaccare sostanze innocue (allergeni) o cellule dell'organismo, causando così allergie e malattie autoimmuni.

Il capitolo sul sistema immunitario, che non deve mai mancare in un libro antivaccini, serve come contorno per smerciare l'argomento che esaminerò con questo post. Il loro trucco è di infilare una congettura estremamente debole dal punto di vista scientifico fra spiegazioni corrette del funzionamento del sistema immunitario. In questo modo elevano un fattoide (= una bufala) allo stesso livello del resto delle informazioni sul funzionamento delle nostre difese immunitarie. E' molto difficile per un genitore separare il grano dal loglio. Ecco perché ho scritto questo post.

martedì 22 gennaio 2013

I vaccini multipli sovraccaricano il sistema immunitario?

Un dubbio abbastanza diffuso fra i genitori è se l'attuale calendario vaccinale non sia troppo fitto e se il sistema immunitario di un bambino di pochi mesi non venga sovraccaricato da un sempre più alto numero di vaccini in una sola volta. Ma è veramente giustificata questa - comprensibile - paura?

Suddividerò il tema in vari post e in ciascuno di essi mi concentrerò su uno o due degli aspetti che riguardano la questione. Commenterò anche gli argomenti degli antivaccinisti con esempi presi da libri o siti.

Ovviamente loro sono maestri nello sfruttare le paure infondate dei genitori. Ecco cosa dicono: